Cosenza e il calcio: una storia d’amore lunga 103 anni. Quanti ricordi. E Marulla

Un "ululato", lungo più di un secolo

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    Il Cosenza spegne un’altra candelina della sua storia e accende la fiamma di speranza verso i play off. Non solo per giocarli, ma per vincere e convincere. E, per ritornare ad avere “fame” di risultati e di vittorie, “sbranando” in campo avversari e sfortuna, con una classica voracità da “Lupi”. Cosenza e la Cosenza pallonara, quella dei 19 anni in cadetteria, quella del trionfo (storico) nell’anglo-italiano, quella dello speraggio di Pescara contro l’odiata Salernitana, quella dell’esodo di Lecce, quella del “pianto” di Padova, quella che ancora maledice quel palo contro l’Udinese, quella delle coreografie, quella dei cori, quella degli Ultras, quella di chi non c’è più, rivuole i suoi “Lupi”, ma li rivuole affamati e mai sazi. Questo 103esimo compleanno è un po’ sottotono, per colpa di una classifica non esaltante, per colpa di un cammino un po’ claudicante, per colpa di un gioco, si spumeggiante, ma al fischio finale improduttivo. E, i complimenti, le belle parole, gli applausi, i titoli sui giornali, fanno morale ed autostima, ma non punti. E, a questo Cosenza, a questa Cosenza, servono i punti. Servono come linfa vitale. Sarebbe davvero un bel regalo, festeggiare con una vittoria, casomai una di quelle entusiasmanti e da manuale del calcio, un evento nell’evento. Battere il Fondi, degli ex Calderini, Tiscione e Gambino, “bocciare” la temibile matricola del calcio, e regalare una vittoria all’indimenticato e indimenticabile Piero Romeo, orgoglio di questa città e “padre”, “mito”, “fratello”, “maestro”, “esempio” e “guida” non solo degli Ultras e della loro storia, ma anche della parte più solidale, umana, verace, autentica e vocazionale di questa città, pallonara e non. Sarebbe, davvero, un bel modo di festeggiare 103 anni e ricordare Piero Romeo. Ma, sarebbe bello anche segnare e vincere per Max Catena, Donato Bergamini e Gigi Marulla. Già Marulla. Ancora, nessuno di noi, riesce o forse mai riuscirà ad accettare l’idea che il “nostro Dio terreno” del calcio non c’è più. Troppo doloroso, accettarne il distacco. Ma, solo fisico. Perché, in questo calcio sempre più malato, condizionato dalle tv, legato ai pacchetti, inchiodato alle e dalle inquadrature, rivisto alla moviola e studiato e ristudiato alle velocità di un frame, per fortuna le bandiere esistono ancora e sventoleranno sempre. Come quel bandierone in Tribuna A che sia in casa che in trasferta, “profuma” di Gigi. Già, Marulla. Kevin, figlio di Gigi e team manager dei “Lupi”, prossimo a “studiare” per diventare direttore sportivo, ieri ha raccontato, con un post romantico e commovente, così quest’augurio di buon compleanno al “suo” Cosenza. “…Il professor Johnston diceva spesso che se non sapevi la storia, non sapevi nulla. Eri una foglia che non sapeva di essere parte di un albero….” (Michael Crichton). Questa storia di 103 anni sin dall’infanzia ho imparato a conoscerla, a viverla, da sempre la sento dentro quotidianamente fino a che non è diventata una parte importante di me. Questa storia di 103 anni, come tutte le grandi storie che viviamo nella nostra vita, ha significato per me gioie e molti dolori, uno tra tutti che mi porterò purtroppo dentro per sempre. Perché questa storia per me come per tutti è stata, è, e sarà sempre anche la storia di mio padre. Di questa storia di 103 anni, di questo gran vecchio albero di 103 anni, da qualche anno a questa parte sono diventato anche una foglia. Alcune volte lo dimentico, alcune volte ancora penso di sognare, ma in ogni attimo ne vado fiero! È’ un albero con radici fortissime, con tanta storia alle spalle e tradizione,per il quale tanta gente fa il tifo e prova amore, che ha vissuto emozioni bellissime ed ha saputo rialzarsi nei momenti di difficoltà. Oggi voglio fare gli auguri di buon compleanno a questo grande albero di 103 anni con la convinzione che sarà sempre più forte, che avrà radici sempre più solide, e potrà vivere momenti sempre più belli. Io, posso solo sperare di restare, il più a lungo possibile, una foglia di questo grande albero. AUGURI COSENZA CALCIO”.

    Carmine Calabrese

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