Incontro Regione – Federazione Balneari

La proposta del presidente Fiba Vincenzo Farina

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    Si è svolto ieri un incontro tra gli operatori del settore balneare calabrese e il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. Presente ai lavori anche il consigliere regionale Giuseppe Aieta, oltre al dirigente funzionario di settore. All’ordine del giorno, le modalità di rilascio delle concessioni agli stabilimenti balneari sul territorio regionale. All’incontro era presente anche il presidente di Fiba Confesercenti Calabria Vincenzo Farina.

    Il presidente Oliverio ha garantito la realizzazione, in collaborazione con gli operatori di settore, di un “progetto di riordino regionale” che seguirà l’iter normativo attualmente pendente in Parlamento. Il presidente Farina ha rappresentato “la rilevanza che questo comparto rappresenta per tutta la filiera turistica e commerciale della nostra regione, non solo dal punto di vista dell’offerta qualificata dei servizi di spiaggia, ma per le opportunità che si prospettano rispetto all’aggregazione di una nuova ospitalità diffusa”.

    “Il rafforzamento dei servizi di spiaggia – ha spiegato ancora Farina – insieme al legame con i borghi marittimi darebbe un profondo impulso non solo a tutto il sistema costiero, ma anche alle aree interne, ovvero stimolo alle produzioni del territorio. Una soluzione di crescita – ha detto il presidente Fiba Confesercenti – potrebbe essere il recupero del patrimonio di seconde case attualmente inutilizzato, o sottoutilizzato, lungo le nostre coste”. Una nuova formula di ospitalità diffusa, nell’accezione della formula extra-alberghiera, questa, che garantirebbe la possibilità “di gestire e governare parte di quel fenomeno turistico di seconde case che non viene quantificato nelle statistiche ufficiali”.

    Tutto questo con ovvie ricadute, non solo economiche, per tutto l’indotto. “Dal punto di vista occupazionale – conclude Farina – ci sarebbe la possibilità di occupare 25-30.000 unità di personale non solo per 2 mesi all’anno, ma per almeno 5 o 6 mesi”.

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