Coldiretti: La mobilitazione continua a prendere quota

Il presidente Molinaro invita tutti i rappresentanti istituzionali calabresi a partecipare alla manifestazione dell’8 giugno

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    La mobilitazione della Coldiretti Calabria in atto nei territori continua a prendere quota con standard elevati di discussione, confronto e modalità organizzative con agricoltori, consumatori, rappresentanti delle istituzioni, associazioni culturali, economiche e di impegno sociale ed ecclesiale e si registra un costante adesione agli argomenti denunciati dalla Coldiretti che si riassumono nell’’hasthag #coldirettiaoliveriolaregionecosìnonva. “Se non ora quando? – afferma il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro – questa è anche una testimonianza di impegno civile a tutto tondo dopo due anni e mezzo di governo della giunta Oliverio. In questi giorni, – continua – spiegando le ragioni della mobilitazione, abbiamo scritto a sindaci, amministratori provinciali, consiglieri regionali e parlamentari nazionali ed europei, per una utile condivisione e sintonia invitandoli a partecipare all’iniziativa di giovedì’8 giugno p.v. alla Cittadella regionale che rappresenterà “la Calabria che non si arrende ed è convinta di potercela fare”. Lo dobbiamo alla Calabria ed ai suoi cittadini e occorre farlo – prosegue – con richiesta corale, forte e autentica, per innescare un velocissimo cambiamento gestionale nell’azione di governo da parte del presidente Oliverio”. Il delicato momento storico che viviamo in Calabria ha determinato incertezze, disagio sociale e perdita di competitività sul mercato globale.

    Su tutto il territorio calabrese, in particolare nelle aree rurali e interne, si intensificano i fenomeni di spopolamento, dissesto idrogeologico, abbandono di vaste superfici, emigrazione dei giovani, disoccupazione, aumento del numero di famiglie sotto la soglia di povertà, riduzione della ricchezza prodotta, tributi regionali che non diminuiscono, sfiducia e rabbia verso la politica e le Istituzioni, ma anche segnali preoccupanti di rassegnazione. Questo sta determinando un distacco sempre più profondo della Calabria dal resto del Paese e dall’Europa. Lo stato di salute della nostra Regione è fortemente compromesso e non consente a nessuno di poter dire di avere assolto alle proprie responsabilità di cittadino, professionista o imprenditore, esponente della classe dirigente o rappresentante istituzionale. Non possiamo assistere passivamente, o peggio non reagire, di fronte a politiche che tardano a partire e ad una assenza di visione di sviluppo sostenibile e durevole.

    Non possiamo più concedere alibi, in assenza di percorsi di crescita chiari e misurabili, ad un Governo regionale che ha un andamento a dir poco lento e pasticciato. Non si può continuare a vivere di contraddizioni: essere l’ultima Regione d’Europa in diverse classifiche, che misurano gli indicatori socio/economici, e la prima per potenzialità di sviluppo e crescita. Fra le più belle e ricche per patrimonio naturalistico, storico-archeologico, paesaggistico, oltre che tra le più apprezzate per il cibo di qualità. Non possiamo essere marchiati come ultima Regione d’Europa e, per questo, dobbiamo esaltare pubblicamente il valore delle proposte agli occhi di un governo regionale che ha il freno a mano tirato ed il guidatore in difficoltà. Coldiretti, ritiene non più rinviabile un’operazione verità che faccia suonare la “sveglia” al presidente Oliverio.

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