Vaccini e contraddizioni, il parere di Vincenzo Cesareo

Il medico cosentino: ‘Attenti agli sciacalli in rete’

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    Vincenzo Cesareo è un noto medico della costa tirrenica, vive e lavora a Cetraro, dove oggi riveste il ruolo di direttore dello spoke Cetraro-Paola presso l’ospedale Iannelli, e in passato si è reso autore di numerose denunce sull’arroganza del potere sanitario in salsa calabra.

     

    Solitamente usa i social per connettersi con gli amici e scambiare opinioni, ma stavolta la sua pagina l’ha usata per mettere il punto su un tema scottante come i vaccini, che stanno letteralmente dividendo in due l’Italia, senza che le due parti sia ancora riuscite a mettersi d’accordo. Forse perché, proprio come scrive il medico cetrarese, la verità, come spesso accade, potrebbe celarsi nel mezzo.

     

    «E’ di oggi la notizia del licenziamento di un medico per aver sollevato dubbi pubblicamente sui vaccini. Lo Stato, stavolta, sembra fare sul serio.

     

    Sul complesso e delicato tema delle vaccinazioni infantili, ci sono alcuni dati certi, verificati e verificabili che riscontrano la sparizione di malattie che in passato mietevano numerose vittime e la drastica diminuzione dei decessi dovuti anche per le note “influenze stagionali”.

     

    Altro dato di fatto recente è che, ovunque le vaccinazioni siano diminuite, contestualmente siano aumentate le vittime e siano ricomparse malattie che si pensavano definitivamente debellate. Proprio in Italia, i bimbi sono di recente tornati a morire di pertosse, eventualità considerata improbabile solo fino a qualche anno fa, prima dello scoppio della moda criminale anti-vax.

     

    Nel marasma dei siti che diffondono disinformazione antiscientifica criminale a mero fine speculativo e/o ideologico, c’è anche autismovaccini.org, che con questa “lettera” inviata dalla dottoressa Gabriella Lesmo all’editorialista Paolo Mieli raggiunge probabilmente l’apice della supercazzola para-scientifica ammantata di verità assoluta “dal medico testimonial” di turno.

     

    La lettera che Lesmo ha indirizzato a Mieli contiene qualche elemento di buon senso, diluito però all’interno di contenuti a dir poco agghiaccianti e, cosa più importante, frutto di mere teorie anedottiche non dimostrate da alcuno studio e da alcuna pubblicazione (singolare notare come, tutti i medici anti-vaccinisti convinti, non siano mai stati capaci di pubblicare mezza ricerca scientifica in grado di suffragare le loro tesi) e foriere della consueta, pluri-smentita teoria che vuole la correlazione tra autismo e vaccini. In particolare, in un passo della sua accorata lettera, la dottoressa scrive: “È ormai disponibile a livello mondiale una notevole quantità di dati epidemiologici e di studi clinici ed autoptici che indicano che la malattia autistica si realizza nell’organismo infantile nella delicata fase di sviluppo, come effetto di una encefalopatia innescata dalle vaccinazioni che danneggiano il tessuto nervoso con meccanismo immuno-allergo-tossico”.

     

    Peccato che, termologia specialistica a parte, manchi anche un solo link di esempio che dimostri queste ardite affermazioni e che, inoltre, Lesmo non si degni di citare neppure una rivista scientifica, un nome, un riferimento anche solo meno vago per aiutare il lettore a verificare la veridicità di ciò che scrive. Qualcuno, tra i commenti, riprende proprio questo passo e chiede spiegazioni, con fonti da poter consultare.

     

    La risposta della “redazione” è ancora più agghiacciante del testo scritto dalla dottoressa e si sintetizza così: “Le cerchi su internet e non faccia il pigro”. L’arroganza tipica di chi agisce in malafede, sarebbe esilarante se il tema trattato non fosse tanto vitale per la salute pubblica e si stesse discutendo di calcio e non di scienza medica e bambini”.

    Francesca Lagatta

    www.francescalagatta.it

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