Giovanni Peta in sciopero della fame contro la discarica di Celico

Accorato appello al presidente della Regione

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    E, come spesso accade in Italia, si è arrivati anche in Presila al gesto clamoroso: lo sciopero della fame. A niente sono valsi le manifestazioni, i sit in, l’assemblea permanente, il docufilm, i comunicati e gli articoli dei giornali, le lettere e le delibere. Questa discarica non s’ha da chiudere.

    Giovanni Peta ha iniziato il suo sciopero davanti al Comune di Celico, sede dell’impianto contestato. “Noi vogliamo l’immediata sospensione dell’autorizzazione integrata ambientale della discarica di Celico, come motivatamente ed a ragion di legge richiesto. La Presila non morirà. La disobbedienza urbana si moltiplicherà. Non ci arrenderemo dinanzi al silenzio del potere e grideremo ancora più forte”, scrivono quelli del Comitato ambientale presilano.

    Giovanni, quindi, non è solo ma ha la solidarietà del Comitato e di chissà quanti altri cittadini. Ha affiss un manifesto in cui ha scritto che con la sua azione sta mettendo a rischio la sua salute, per salvare quella degli altri. E, ancora, “Mario Oliverio, Presidente della Regione, può e deve imporre la chiusura, per rispettare le istituzioni e la popolazione della Presila”. E il Presidente Oliverio ha fatto sapere che domani incontrerà il Comitato e i sindaci.

     

    Tania Paolino

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