Amministrative: Ci sarà bisogno del mantello di San Francesco?

Lo scrittore e giornalista Letterio Licordari (in foto) analizza, in esclusiva per Cosenzainforma.it, il ballottaggio a cui, domenica prossima, andrà Paola

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    Archiviato il voto per gli altri comuni della provincia di Cosenza con meno di 15.000 abitanti, che sulla fascia costiera tirrenica ha registrato l’elezione di Mario Pizzino ad Amantea, a capo di una lista civica, con 3.566 voti, pari al 43,01% e a Praia a Mare quella di Antonio Praticò, con una civica anche lui, che ha raggiunto percentuali “bulgare” (2.819 voti, pari al 67,92%!) e il suo quarto mandato da primo cittadino, sul Tirreno cosentino si torna alle urne per il ballottaggio solo a Paola.

    Nella città di San Francesco i pronostici sembrerebbero favorevoli per Roberto Perrotta, ma i ballottaggi possono a volte essere forieri di sorprese (ricordiamo cosa accadde lo scorso anno a Torino con Fassino…), tenuto conto dei voti potenziali “a disposizione” tra le coalizioni rimaste fuori.

    Vediamo nel dettaglio: Perrotta (che è già stato sindaco in passato ed era consigliere di minoranza uscente) ha uno “spread” ritenuto “rassicurante” di 10,91 punti percentuali su Basilio Ferrari (sindaco uscente, che ha raccolto il 28,80%), mentre le liste escluse dal ballottaggio, la civica con candidato a sindaco Francesco Giuseppe Falbo (17,75%), l’altra, sempre civica, con candidato Vincenzo Limardi (9,58%) e quella di M5S con primo cittadino Carmelo Meo (4,13%), ammontano complessivamente ad un 31,46% che supera i consensi del secondo tra i contendenti e che, per la promiscuità e il pluralismo che caratterizza le liste civiche che sono state presentate a supporto dei candidati a sindaco, ben 12 su 17, potrebbe persino sconvolgere i pronostici, non dimenticando che Ferrari è sindaco uscente appoggiato da liste senza simbolo e sostanzialmente senza orientamento ideologico, al pari delle altre.

    Nell’analizzare il voto di domenica 25 giugno bisogna valutare e verificare alcuni dati. Anzitutto, la conferma o meno (con uno scarto fisiologico del 5% in più o in meno) del numero dei votanti, che nella prima tornata è sceso al 69,98%, contro il 72,27% delle amministrative 2012, mantenendosi però su valori che si discostano dalla media regionale e nazionale. Anche a Paola si è registrata una debacle del M5S, alla cui lista forse potevano essere collegati accordi potenziali per il ballottaggio ora decisamente poco significativi, considerato il modesto risultato conseguito (appena 299 voti).

    Perrotta è stato sostenuto sin qui da liste di partito (PD, Psi) e dell’Idm di Orlandino Greco, e da più civiche, mentre Ferrari si è avvalso di formazioni locali orientate al centrodestra e da un redivivo Partito Repubblicano, la cui capolista era Emilia Ciodaro, consigliere uscente.

    Difficile che in caso di affermazione di Ferrari non possa entrare nel civico consesso l’ex Presidente della Provincia, Graziano Di Natale, capolista del Pd che appoggia Perrotta, ma, ripetiamo, nei ballottaggi può accadere di tutto e del contrario di tutto, compreso un “testa a testa” forse inimmaginabile prima della tornata di giorno 11.

    Un rischio calcolato in un sistema elettorale come quello attuale, ma che potrebbe non rappresentare la reale volontà popolare di delega.

    San Francesco, ad ogni buon conto, metterà il mantello a disposizione della governabilità nella sua città…

    Letterio Licordari

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