Cosenza-Tirana fratelli di sangue

L’AVIS di Cosenza sancisce il gemellaggio con la consorella della capitale albanese

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    Si è tenuto ieri, presso il chiostro del seminario maggiore eparchiale, la cerimonia che ha sancito ufficialmente il gemellaggio tra l’AVIS UdR di Cosenza e il suo corrispettivo di Tirana. Un evento che caratterizza la dimensione internazionale che l’associazione e la città di Cosenza vogliono assumere nei confronti dei temi sociali quali la donazione di sangue. Tutto è nato dall’instancabile lavoro di Carlo Brancati, figura illustre della medicina bruzia e della ricerca medica mondiale. È a lui che la presidente dell’AVIS di Cosenza, Anna Iazzolino, si è ispirata nello stabilire e portare avanti i rapporti con Tirana. Sul fronte albanese Natale Capodicasa, micorbiologo e presidente della “Organizata Shqiptare”, non ci pensa su due volte. Ecco che, passo dopo passo, le due associazioni sono arrivate al traguardo oggi raggiunto siglando la fraterna amicizia che contaminerà i due territori. Un gemellaggio dal sapore antico e quanto mai azzeccato. Non potevano infatti mancare i presidenti delle AVIS facente parte il comprensorio arbëreshë, testimonianza vivente di quanto sia stretto il rapporto che lega la nostra terra all’Albania. A presenziare, oltre ai vertici dell’AVIS calabrese e cosentina, anche il presidente della regione Mario Oliverio; il rettore dell’università di Tirana Aldo Brancati; il Direttore del Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione Sebastiano Andò. La giornata è iniziata con la messa celebrata secondo il rito bizantino da don Pietro Lanza, protopresbitero della chiesa SS Salvatore; poi la cerimonia che ha sancito ufficialmente il gemellaggio. Gli interventi dei presenti hanno sottolineato l’importanza e la portata di un evento simile. “Per noi, questo gemellaggio – ha dichiarato Antonio Tavernise in qualità di presidente di AVIS provinciale di Cosenza – è del tutto naturale. Dico questo pensando alla nostra forte comunità Arbëreshë che da circa 500 anni popola il nostro territorio”. Soddisfazione da parte del presidente di AVIS Calabria, Rocco Chiriano, e di tutto l’entourage avisino. Riconoscimenti ragguardevoli da parte di Sebastiano Andò che ha definito l’AVIS come “capofila dei valori sociali”. Andò ha voluto inoltre rafforzare il legame di collaborazione tra l’UNICAL e la sezione di Cosenza, nato negli anni 70’, proponendo la nascita di una “cittadella del donatore” all’interno del Campus universitario. L’accademico si è poi concentrato sulla dimensione sociale della manifestazione “Questo gemellaggio ci fa capire come la donazione di sangue sia una proiezione fisica del nostro essere. Una completezza sociale per quelli che sono i processi di integrazione. È un atto oblativo che compensa l’emarginazione sociale di cui i migranti sono oggi vittime”. Tema ripreso in chiusura dal presidente Mario Oliverio “quando altrove si erigono muri, la Calabria dimostra ancora di essere terra d’accoglienza. Oggi questi valori sono rivendicati con il suggellarsi di questo gemellaggio. Posiamo un altro mattone per quella che dovrà essere una maggiore collaborazione tra il territorio calabrese e l’Albania”. La Calabria e l’Albania, Cosenza e Tirana. Due territori uniti oggi anche nella gratuità del dono, nella solidarietà e nella costruzione del tessuto sociale basato sul volontariato. Un rapporto storico-culturale che ha unito terre mai troppo lontane ma oggi sempre più vicine.

     

    Daniele De Napoli

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