Trebisacce si conferma paese dell’accoglienza

Domani, giornata dedicata agli ospiti del locale Sprar

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    Il manifesto reca simbolicamente delle orme umane: sono quelle dei migranti, per scelta o necessità, che attraversano terre straniere in cerca di quella dove stabilirsi, provvisoriamente o per lungo tempo. Lasciano tracce, quindi, che vanno seguite e decifrate, per incontrarsi e conoscersi.

    Domani, infatti, si festeggerà a Trebisacce la Giornata mondiale del rifugiato 2017 e la terza edizione di Porte aperte, una manifestazione eterogenea fatta di stand espositivi, una mostra fotografica, la raccolta di firme per la campagna #Withrefugees, una rappresentazione teatrale a cura degli ospiti, anche nella lingua originale, e degustazioni culinari di vari paesi del mondo. A Trebisacce sta avvenendo un piccolo miracolo da quando è attivo lo Sprar (Servizio protezione richiedenti asilo rifugiati).

    Una trentina di migranti è dislocata nelle case del centro storico, un sistema di accoglienza che funziona, proprio perchè non c’è segregazione o separazione dagli autoctoni ma tutti vivono nella stessa comunità, condividono gli stessi spazi pubblici, si incrociano, socializzano. L’accoglienza che sa diventare risorsa, insomma, rivitalizzando il centro, creando occasioni di crescita culturale e soprattutto umana per tutti. Una migrazione non subita, che diventa creativa, che sa dare una possibilità nuova a chi è semplicemente più sfortunato di altri, solo perchè si è trovato a nascere e a vivere una parte della sua esistenza in luoghi di guerra e povertà.

    Tania Paolino

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