Premio ‘Diego Velazquez’ all’artista cosentino Roberto Mendicino

A lui anche il titolo di di “Maestro Accademico Onorario

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    L’artista cosentino Roberto Mendicino riceverà l’ambito premio internazionale d’arte dedicato al pittore spagnolo “Diego Velàzquez” per le importanti attività che ha svolto e svolge nel campo della cultura e dell’arte. Unitamente al premio gli verrà conferito il prestigioso titolo onorifico di “Maestro Accademico Onorario” direttamente dal Comitato Scientifico d’Onore nell’ambito dell’evento “Salento Event of Contemporay Art” dedicato ai Pittori, agli Scultori, agli Uomini della Scienza e della Cultura di tutto il mondo, che si terrà nella città di Lecce sabato 1 luglio 2017 alle ore 19, presso l’antico Teatro Romano. A motivo di tale riconoscimento, l’artista sarà presente con l’opera “I deserti dell’anima” nella Mostra “Arte del Levante” presso l’Antica Galleria d’Arte “Maccagnani” di Lecce dal 3 al 10 luglio 2017.

    “I deserti dell’anima”, olio su tela, 80×80, 2017

     

    Note biografiche

    Roberto Mendicino nasce a Cosenza. Laureato in lettere moderne con indirizzo artistico all’Unical con una tesi sperimentale in Storia dell’architettura. La sua ricerca artistica si snoda attraverso lo studio della tecnica, intesa come forma di evoluzione del disegno stesso, dove il concetto del “disporre” è inteso dall’artista come possibilità di compenetrazione e sfida di ruoli. Attraverso la ricerca rivolta all’analisi dei fenomeni sociali contemporanei, sviluppa una visione di natura antropologica. Le sue opere si avvalgono di tecniche del disegno e di tutto ciò che riguarda la nomenclatura della pittura, partendo dalla semplice composizione di colori a tempera ed olio e svolgendo e sperimentando anche la tecnica del puntinismo con la produzione di varie serigrafie. La sua tecnica evolve verso una maggiore libertà nei dipinti ad olio, dove il tocco si espande ed il colore viene tanto rafforzato che i dipinti ne guadagnano in forza e semplicità; le opere sono ammantate di atmosfere oniriche dove i personaggi vengono immersi nella quiete della realtà rappresentata.

    Alcuni dipinti sono a carattere sacro tra cui la “Madonna di Porto” dove si celebra la bellezza del volto della Theotòkos, e soprattutto “Vergine Sposa col Bambino”, opera a cui l’autore è particolarmente legato e la cui iconografia risulta finora inesistente in Italia e in Europa: raffigurando qui la maternità della Madre di Gesù, il dipinto mette in rilievo la sponsalità divina di Maria: Maria è vergine-madre-sposa, in lei l’arcaico desiderio dell’incontro dell’umano con il divino diviene realtà laddove l’umanità incontra intimamente la divinità; la Vergine Maria è Madre di Dio e nel contempo è “sponsa Dei”, sposa di Dio. Dando alla Vergine il volto della propria madre terrena, che non c’è più, il pittore cerca di riscattare la precaria umanità servendosi di Colei che della Vita è divenuta eternamente madre.

    Diverse le opere ambientate in scene che rimandano ad una visione metafisica nella rappresentazione di maschere e personaggi apparentemente passivi, ma che diventano protagonisti della vita pur circondati dal deserto dell’indifferenza o della “inutilità”: un grido silenzioso di piccoli uomini contro le violenze dell’esistenza.

    Negli ultimi anni, di fondamentale importanza rimane l’evoluzione di uno stile proprio, riconoscibile attraverso le ultime opere quali “Maschera nel deserto”, “Attesa”, “Pier delle Vigne”, “Vergine Sposa col Bambino”, “Il portatore”, “Uomo che guarda”, “I deserti dell’anima”.

     

    Per le importanti attività che ha svolto e svolge nel campo della cultura e dell’arte, la commissione speciale di Spoleto Art Festival ha valutato positivamente il suo curriculum e la sua carriera conferendogli, il 9 luglio 2016 presso il piano nobile di palazzo Mauri, il prestigioso Premio Internazionale Festival Art di Spoleto. A seguito della premiazione,  l’artista  è stato presente, con il dipinto “Pier delle Vigne”, in varie mostre e manifestazioni culturali a Spoleto e nelle principali città d’arte italiane.

     

    L’artista, con le sue emozionanti opere avvolte da profonde simbologie e vibranti di poesia, è stato ancora insignito di altri numerosi e meritevoli riconoscimenti tra cui il 1° posto per due anni consecutivi al “Borgia Film Festival” nella sezione pittura (2015 e 2016). Il 7 maggio 2016 ha inaugurato la MOSTRA PERSONALE “Maschere nel deserto” organizzata dall’associazione “Contaminatori di positività” presso “Palazzo Sersale” a Cerisano (Cs) ottenendo un notevole successo di pubblico e di critica. Dall’8 al 20 marzo 2017 presso la sala “Giacomantonio” della Biblioteca Nazionale di Cosenza ha avuto luogo, con grande successo, la MOSTRA PERSONALE “I deserti dell’anima”.In occasione di questo evento, l’artista ha donato alla Biblioteca l’opera “Maschera nel deserto”.

     

    Ha esposto presso palazzo Luparini a Spoleto nell’ambito della Rassegna “Festival Art”, su invito della baronessa Soares e inoltre, ha collaborato insieme ad altri pittori italiani alla realizzazione del pannello raffigurante “L’entrata a Cosenza di Roberto il Guiscardo” sotto la guida dell’artista inglese Richard Whincop ed in collaborazione con altri artisti internazionali.

     

     

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