Contrada Costa Pisola da 5 giorni senza acqua

Qui vive anche una donnina di 94 anni, un tempo transumante

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    Da cinque giorni ormai, la contrada Costa Pisola, nel comune di Santa Domenica Talao, è stata deprivata del diritto all’acqua potabile. Arbitrariamente e senza preavviso, i suoi abitanti devono aggiungere anche questo disagio a quello procurato dagli incendi e dalle elevate temperature. Rimanere senza acqua con queste condizioni climatiche, infatti, è davvero difficile da sopportare, soprattutto se si è anziani. E a Costa Pisola vive, tra gli altri, una donna di 95 anni, Rosa De Tommaso, che negli anni ’60 praticava la transumanza dalla vicina Basilicata: in estate, rimaneva con la famiglia a Vigianello, in inverno, si spostava a piedi nella contrada, in cerca di un clima e di terre più favorevoli agli animali. Una storia di altri tempi, che il nipote Antonio Viggiano prova a preservare, praticando l’agricoltura biologica e l’allevamento, facendo transumanza al contrario, portando cioè le pecore verso la Basilicata, dove c’è meno siccità. E, in effetti, il problema di questi giorni gli dà ampiamente ragione. Ma le responsabilità rimbalzano tra la Sorical, la società che si occupa delle risorse idriche in Calabria, e il Consorzio di Bonifica Valle Lao. Quella di Costapisola è una situazione strana, in quanto la sua rete idrica venne creata per uso esclusivo dei contadini ma da anni ormai è utilizzata anche per la città di Scalea. Nella contrada vivono in prevalenza piccoli agricoltori e allevatori, che in questi giorni non possono lavarsi, bere e dissetare i propri animali. Antonio Viggiano, membro del direttivo del Biodistretto Baticos, con delega sindacale, rivolge un accorato appello ai cittadini residenti anche nelle zone limitrofe, perchè lo stesso sacrificio potrebbe essere chiesto altrove in un secondo momento. L’acqua pubblica viene utilizzata senza tener conto delle esigenze dei cittadini, senza alcun rispetto per le comunità locali, afferma. Viggiano del problema ha investito anche il Ministero all’Agricoltura, per il tramite del sottosegretario. A lui, e a quelli come lui, che resistono in una terra così avara, andrebbero riconosciuti i sacrifici e la volontà, ma, al contrario, gli si offre un surplus di disagi, quasi a spingerli ad andare via.

    Tania Paolino

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