De Rose interviene sulla fase 3 di Manna: ‘ Al momento è prova di un isolamento’

‘Non c’è molto da dire se non che parrebbe essere la miglior prova dell’ennesimo fallimento e dell’assenza di una prospettiva di governo’

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    Oltre che gli auguri di buon lavoro ai nuovi assessori, il ringraziamento deve andare, per quanto ci riguarda,  anche a quanti hanno profuso grande impegno in questi tre anni.

    Non c’è molto da dire al momento sull’esordio della fase 3 di Manna. Se non che parrebbe essere la miglior prova dell’ennesimo fallimento e dell’assenza di una prospettiva di governo.

    Muoveva dal presupposto della necessità di un rafforzamento il Sindaco di Rende, quando anticipava come ormai imminente l’allargamento della sua maggioranza e dichiarava di essersi assicurato l’appoggio di parti politiche importanti dell’attuale minoranza avrebbe occupato anche almeno una postazione nella nuova giunta.

    L’esigenza di questo allargamento pareva nascere dalla consapevolezza dello stesso Sindaco di una azione amministrativa insufficiente, di un ritardo grave probabilmente non recuperabile e, dunque, dall’opportunità di mischiare le carte per sperare di confondere e condividere con altre componenti politiche le responsabilità di una esperienza amministrativa altrimenti troppo pesante che rende assai improbabile una candidatura, con una analoga coalizione ed una rielezione di Manna.

    Alla consapevolezza del limite e alla condivisione delle responsabilità si aggiunge anche la consapevolezza della necessità di un rafforzamento oggettivo anche per reggere all’urto delle scelte importanti che dovrà prendere nei prossimi due anni. Le bonifiche ambientali, il nuovo piano regolatore, il bando e l’affidamento del Parco Acquatico, la Rende Servizi, la metro leggera (il cui cantiere percorrerà – non si sa per quanto tempo – la ss 19 da Roges a Quattromiglia) che inevitabilmente inciderà sulla situazione del commercio già piuttosto in crisi a Rende.

    Se questi erano i presupposti della Fase 3 che doveva essere la fase del rilancio e dell’allargamento, la nomina della nuova giunta prova il contrario (non certo per le persone ma) perché è figlia di un restringimento e di quello che al momento pare essere nient’altro che un arroccamento ed un isolamento del Sindaco Manna, a dire il vero senza grandi speranze.

    La Fase 3 allora non è quella del rafforzamento e del rilancio, ma al momento è quella del ripiegamento su se stessa di quel poco che rimane della coalizione che sostenne Manna.

    Il Sindaco rinunciando al sostegno di un pezzo della sua maggioranza ha di fatto “tradito” il patto stretto con gli elettori nel 2014, perché la verità vera è che in ogni caso quella era e rimane la sua unica “legittima” maggioranza.  

    Al momento non è dato di conoscere le ragioni vere della crisi e delle scelte prese da Manna, non sappiamo quanto c’entri il futuro di Rende e quanto possano pesare altri prossimi appuntamenti elettorali ma è certo che questa scelta non fa bene a Rende, che continua a non avere una amministrazione credibile e forte capace di fare scelte importanti e coraggiose e di rivendicare il ruolo e svolgere il compito che gli spetta nel contesto dell’area urbana.

    Non crediamo affatto che l’obiettivo di Manna fosse questo, non crediamo neppure che fosse solo quello di perdere un pezzo della maggioranza, e ancora meno crediamo che adesso Manna possa fare di più e meglio che nei primi tre anni.

    Allo stesso modo, non siamo affatto persuasi che Manna rinunciando ad AP gli abbia anche fatto un danno, addirittura potrebbe avergli dato la migliore delle via di fuga possibili per sottrarsi almeno in parte alle responsabilità di una amministrazione non esaltante, dandogli l’opportunità anche di essere accusato, lui il Sindaco, di tradimento e di predisporsi a fargli una campagna contro.

    Massimiliano De Rose

    Rende cambia Rende

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