L’anomalia delle tre natiche di Gesù Bambino

La tela, custodita nella Chiesa Madre di Santa Domenica Talao, è oggetto di un saggio

Più informazioni su


    Un Gesù bambino con tre natiche, un’anomalia unica al mondo, di cui si parlerà domani sera a S. Domenica Talao, nella Chiesa Madre intitolata a San Giuseppe, con la prof.ssa Tina Mansueto e l’ach. Antonello Lucchesi. Una particolarità che in tanti anni, a memoria d’uomo, nessuno aveva mai notato e che poi è diventata materia ghiotta di un saggio scritto a quattro mani. Durante una visita, “nell’apprezzare l’architettura del possente campanile, gli interni barocchi, la statua lignea di San Giuseppe e la tela della Madonna del Carmelo che intercede per le anime del Purgatorio, dopo esserci fermati anche ad ammirare quella di Santa Maria del Rosario con San Domenico e San Francesco d’Assisi, giungemmo all’altare dove ci fu mostrata La Sacra Famiglia.

    Dopo una breve lettura della tela, mentre si discuteva sull’incerta attribuzione al Solimena, un veloce, rapido e imprevisto colpo d’occhio della coautrice rivelò quella che nel volume è stata indicata come “anomalia delle tre natiche”, spiega l’arch. Lucchesi nella prefazione al libro. Una tela importante, dalla notevole levatura tecnico-artistica, attribuita al grande Solimena, quindi, anche a causa della predilezione particolare del pittore verso le anatomie contorte.

    Lo studio sull’anomalia, inoltre, ha come sfondo la storia del paese, Casale di Scalea, nel XVII secolo dominio dei Principi Spinelli, e quella del Regno di Napoli, con cui intesseva rapporti soprattutto di natura commerciale. Furono infatti proprio Ettore e Francesco Spinelli a volere la fondazione del borgo e della sua splendida chiesa a tre navate, negli anni impreziosita di numerose opere d’arte.

    Un lavoro poderoso, dal titolo La tela d’autore, frutto di studio e analisi comparate, svolto da due grandi appassionati di storia e storia dell’arte. Tina Manueto è docente di filosofia e storia, ha collaborato con le Soprintendenze archeologiche di Napoli, Caserta e Pompei, oltre che con l’Ist. Suor Orsola Benincasa e la Federico II. Antonello Lucchese è coautore di “Santa Domenica, da feudo degli Spinelli a terra di briganti”; in qualità di architetto, ha redatto con altri tecnici il progetto di restauro della Chiesa.

    Tania Paolino

    Più informazioni su