Festa dell’emigrante a Grimaldi

“Un paese da condividere: storia, memoria, tradizione, musica, pittura”

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    Una festa che ha lasciato il segno quella che si è svolta lo scorso fine settimana nel borgo alle falde di Monte Santa Lucerna. “Un paese da condividere: storia, memoria, tradizione, musica, pittura” è stato il filo conduttore della manifestazione ideata ed organizzata dall’assessore alla Cultura Gabriella Occhipinti, che ha inteso creare un vero e proprio momento di aggregazione sociale legato all’emigrazione. «L’iniziativa – ha dichiarato più che soddisfatta Occhipinti – mirava a coinvolgere la comunità e ad accendere l’attenzione su un fenomeno che ha notevolmente interessato la nostra terra di Calabria e soprattutto Grimaldi, paese segnato da un esodo che ha portato negli anni ad avere più cittadini all’estero che nel luogo di nascita.

     

    L’obiettivo è quello di riallacciare i legami con le comunità emigrate attraverso momenti di convivialità e musica. Dai risultati ottenuti, con la numerosa presenza dei cittadini durante le due serate, posso dire senza essere smentita che un primo traguardo è stato raggiunto. L’idea di rappresentare sul palco la partenza con le valigie di cartone, grazie alle scenografie messe in campo dalla Tersicore dance, la lettura della poesia del professore Colistro, da parte dell’emigrato Enzo Malito, in questi giorni in visita nella sua terra, le battute esilaranti del duo “I Calabroni” e la musica trascinante dei Taranta nova, hanno fatto sì che si realizzasse quella unione, quella partecipazione, e condivisione necessaria a tenere un legame con la propria identità». L’assessore Gabriella Occhipinti ci tiene anche ad evidenziare l’importanza del dibattito che si è svolto la prima serata, con la partecipazione del professore dell’Università della Calabria, Giuseppe De Bartolo che ha intrattenuto i presenti con una sua disamina sul fenomeno dell’emigrazione. «E’ stato fondamentale ascoltare la lezione del professor De Bartolo, perché ancor oggi non tutti conoscono l’epopea di questo “piccolo ma grande popolo” partito per terre assai lontane che ha esportato lavoro, mestiere, e soprattutto giovinezza. I sogni degli emigranti erano grandi, come l’America, ma una volta arrivati dopo un lungo viaggio e “selezionati” scoprirono che le strade non erano pavimentate d’oro e che invece quelle strade sarebbe toccato loro costruirle». L’eco della due giorni dedicata agli emigranti è ancora presente nella cittadinanza, in particolare per il colpo ad effetto che l’assessore ha voluto riservare la domenica mattina: la realizzazione di tre murales all’ingresso del paese rappresentanti il viaggio, l’arrivo e la partenza.

     

    A colorare le mura grigie, l’estro e l’arte di Pino Miniaci, Gabriele Ferrari, ed Emanuele Sidoti. «La loro bravura e professionalità, ancor più di valore perché artisti del nostro territorio, – ha sottolineato l’assessore – hanno lasciato il segno a Grimaldi, anche perché il colpo d’occhio arrivando in paese è di quelli che non si dimenticano. Grazie a loro per essersi messi a disposizione della comunità. Un altro sentito ringraziamento va ai commercianti che hanno contribuito alla buona riuscita dell’evento, e arrivederci al prossimo anno».

    (p.c.)

    foto  C. P.

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