1-1 al Marulla. Anche la Casertana ora ‘tifa’ Cosenza

Il pareggio serve ai Lupi per staccare il biglietto per l’avventura nazionale


Il sogno …. continua. Fino alla fine, crediamoci. Anche la Casertana, si deve inchinare alla “prepotenza” dei Lupi. L’1-1 finale, serve al Cosenza, meglio posizionato in classifica dei Falchetti, per staccare il biglietto per l’avventura nazionale. Braglia, (ha scontato la prima delle due giornate di squalifica, ndr) ridisegna il Cosenza, inserendo dal primo minuto David Okereke. La “gazzella” africana, si posizionA nel tridente d’attacco, presidiando la sua fascia di competenza e giocando di sponda per il duo Tutino-Perez che, nelle gerarchie della squadra, hanno la maglia di titolare cucita addosso. Il centrocampo è nelle mani di Bruccini. Palmiero, Mungo, Baclet e Trovato (tutti schierati nella ripresa, ndr) si accomodano in panchina.

Pronti, partenza e via. Il Cosenza, alla prima vera occasione utile, passa. Bruccini, con un perfetto passaggio serve Okereke. Il fantasista, si “beve” la difesa ospite e serve Tutino. Lo “scugnizzo” prende la mira e dal limite dell’area fa partire un tiro che brucia Forte. Il gol è perfetto, per costruzione, per esecuzione e per cinismo. Il pipelet casertano, ex Rende, vede entrare il pallone in rete. Il “Marulla” esplode. La Casertana, nonostante lo svantaggio, non si scompone e De Rose, mette sovente paura a Lupi, confezionando assist e passaggi che, per fortuna, non impensieriscono i padroni di casa. La pressione Casertana è tanta. Al 13’, però, la retroguardia silana, decide di un “time out”: per Finizio è un gioco da ragazzi metterla dentro, lasciando di sasso Pascali e Dermaku. Saracco non può evitare il pareggio. I 320 supporters campani fanno festa. L’1-1 mantiene ancora in “vita” i Lupi. Per effetto della classifica, il Cosenza passerebbe.

Ma, nonostante tutto, il Cosenza soffre. Soffre maledettamente la migliore organizzazione tattica, la freschezza atletica e la voglia di sovvertire pronostico e cabala degli ospiti. Il primo tempo, eccetto qualche sporadica folata campana, si chiude senza ulteriori emozioni. Braglia, dall’alto della tribuna, vede i suoi uomini soffrire. Il tecnico toscano, “allerta” Roberto Occhiuzzi di intervenire: fuori Okereke e Calamai. Dentro Palmiero e Trovato. La scelta è chiara, mettere ordine al centrocampo e costruire una diga sulla trequarti, per frenare l’irruenza casertana. Il Cosenza soffre. Soffre la mancanza di fluidità sulla fascia. L’assenza e il peso di Ojkereke, si fanno sentire. Contro il Cosenza gioca anche la sfortuna.

Anche Tutino, paga dazio: è il momento di Mungo. L’ex tuttocampista della Pistoiese, parte bene. Ma, dura poco. Non per colpa sua, ma, per demerito della squadra: troppo contratta, troppo impaurita delle ripartenze ospiti. Perezx, nel tentativo di “domare” un pallone, si infortuna. Forse uno strappo. Cambio obbligato: fuori l’ex Ascoli, maglia e applausi per il “matatore” della Sicula Leonzio. Le due squadre sono in affanno. Anche D’’Angelo correi ai ripari. Entrano Rainone, Santoro e Alfageme, per Finizio, Romano e Padovan. Al 34’, il “Marulla” resta senza fiato. Turchetta, facilitato da un retropassaggio errato si fionda nell’aria rossoblu. Saracco lo ipnotizza. Gloria anche per Tripicchio. E’ il 45’. Quattro i minuti di recupero. Un’eternità. Arriva il triplice fischio finale. Il “Marulla”, diventa una bolgia. IL Cosenza si regala un’altra notte magica. E, il sogno continua.

Carmine Calabrese