Soroptimist, incontro sul diritto alla salute nel carcere di Castrovillari

Obiettivo è rendere meno difficoltoso l'accesso alle cure in tempi rapidi

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    L’11 Maggio scorso, nell’intento di favorire una cultura della prevenzione, il Soroptimist International Club di Cosenza, tramite il progetto Donne@salute, ha organizzato un incontro all’interno della Casa Circondariale “Rosetta Sisca” di Castrovillari per sensibilizzare verso il diritto alla salute da garantire anche in contesti ristretti. L’iniziativa è stata sostenuta dalla direttrice dell’istituto, dott.ssa Maria Luisa Mendicino, che ha sottolineato come il non poter disporre più di un’organizzazione sanitaria autonoma abbia limitato fortemente la possibilità di operare concreti atti di prevenzione all’interno delle carceri ed abbia reso più difficoltoso l’accesso alle cure in tempi rapidi, se non per le emergenze.

    Il procuratore di Castrovillari, dott. Eugenio Facciolla, ha puntualizzato la delicatezza del diritto alla salute in carcere. La magistratura, infatti, deve valutare le reali necessità dei richiedenti non sempre scevri da interessi nel ricorso alle cure. Tuttavia l’importanza di assicurare il benessere a quanti vivono le difficoltà dell’essere reclusi induce ad operare con acribia senza minimizzare o sottovalutare nessuna richiesta. La prof.ssa Rosita Paradiso, presidente del Club di Cosenza, ha introdotto le problematiche relative alla salute delle donne ed al loro accesso alla medicina, evidenziando la generosità delle donne che antepongono spesso famiglia e lavoro alle necessità personali, per cui sono sempre poco inclini alla prevenzione che, invece, proprio nel caso del tumore al seno è fondamentale, in quanto individuare un iniziale esordio della malattia garantisce il successo delle cure.

    Per il dott. Sergio Abbonante, che ha eseguito successivamente le visite senologiche, la chirurgia alla mammella non è più demolitrice, ma si interviene in modo sempre meno invasivo rispetto al passato. Il chirurgo ha affermato, inoltre, l’obbligatorietà di operare una seria prevenzione nei casi in cui siano presenti fattori di rischio come l’uso prolungato della pillola anticoncezionale o un menarca ritardato; mentre, invece, l’allattamento costituisce una protezione naturale per la salute della donna.

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