A scuola di…vita

Il liceo Lucrezia della Valle avvia un progetto di inclusione sociale

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    A scuola di … vita, tra pagine di solidarietà e di ricreazioni di speranza. Pensare che la scuola, sia solo un luogo dove fare cultura e diventare bravi, è un danno. Un danno che si fa alla scuola, si fa agli insegnanti, si fa agli studenti. La scuola, oltre ai voti, alle interrogazioni, ai compiti in classe e al programma, è anche altro. E’ la più perfetta occasione per capire cosa vuol dire socializzare, aiutare, esserci, accogliere, integrare, comprendere. Soprattutto gli altri. La scuola è anche una “palestra” per allenare la solidarietà, per trasformare gli alunni, da semplici scolari a supereroi. Perchè questo deve fare la scuola, deve formare i super eroi del domani. Come i nuovi Avengers. Una palestra del genere, è attiva nel Liceo Lucrezia della Valle di Cosenza.

    L’istituto,diretto dalla dirigente scolastica Loredana Giannicola, attraverso interventi di sostegno a studenti caratterizzati da particolari fragilità e con disabilità, ha avviato un interessante progetto di inclusione sociale e lotta al disagio per raggiungere una riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica. L’iniziativa, inserita nel PON FSE 10.1.1A-FSEPON-CL-2017-275, è statafinanziata per 39.927,30 euro con i Fondi Strutturali Europei 2014-2020 nell’ambito del Progetto PON “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” del MIUR. Questo progetto innovativo-straordinario-inclusivo-sociale che parla dell’altro, che guarda all’altro, che accoglie l’altro,consentirà l’apertura delle scuole oltre l’orario scolastico nelle aree periferiche e a rischio, per una valorizzazione del mondo scolastico inteso come comunità attiva, aperto al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie e con la comunità locale.

    Le attività previste dal progetto dal titolo “INCLUSIONE A SCUOLA” hanno come obiettivo primario quello di riequilibrare e compensare situazioni di svantaggio socio economico in zone particolarmente disagiate, intervenendo in modo mirato su gruppi di studenti con difficoltà e bisogni specifici, esposti a maggiori rischi di abbandono. Attraverso otto moduli formativi, agli studenti individuati dai responsabili del corso si faranno acquisire e potenziare competenze digitali e linguistiche (moduli arabo e russo), svolgere attività di educazione motoria (modulo Baskettiamoci), di danza (modulo Tu bulli io ballo) e di acquisizione di competenze di base per saper comunicare in lingua italiana, oltre che di logica e matematica. Perchè il saper aiutare è una “lingua” comprensibile per tutti.

    Mafalda Meduri

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