Depurazione, Miceli (M5S): ‘Rende ancora sotto procedura di infrazione Ue’

Dopo 6 anni i cittadini pagano l’inefficienza amministrativa e politica

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    Che fine ha fatto il finanziamento da 35 milioni di euro finalizzato ad ammodernare il sistema di depurazione a Rende (e Comuni consorziati?). A che son serviti progetti, studi, “bandi del secolo” e quant’altro previsto per rispettare le prescrizioni dell’Ue che dal 2012 ha messo sotto procedura d’infrazione la nostra città a causa della inconsistente rete fognaria? Chiede Domenico Miceli, Capogruppo Movimento 5 Stelle al Comune di Rende. La situazione, secondo la Commissione europea, è “potenzialmente pericolosa per la salute dei cittadini”. Parallelamente lo è anche per le tasche dei cittadini, costretti a sborsare ancora per pagare multe che aggrediscono i loro portafogli. Dopo quattro anni al governo della città, continuiamo a chiedere all’amministrazione in carica spiegazioni riguardo ai ritardi accumulati per l’avvio dei lavori dell’ammodernamento della rete fognaria.

    L’esecutivo – continua Miceli – dovrebbe avere notizie di prima mano, essendo anche presente nel Cda del Consorzio Valle Crati che puntualmente agisce nel silenzio più assoluto. Come Movimento 5 Stelle crediamo sia arrivato il momento di rinnovare le cariche in seno al Consorzio, a cominciare dal presidente nominato dalla politica d’oltre Campagnano. Risolvere immediatamente il caso del depuratore consortile, nuovamente sotto sequestro della magistratura e dare avvio ai lavori di ammodernamento della rete fognaria dei comuni consorziati che scaricano tutti nel territorio del Comune di Rende. Chiediamo dunque a Manna di spiegare alla città a cosa sono dovuti i ritardi per l’ammodernamento del sistema fognario e di dare le dovute risposte alla città. Dopo 6 anni – conclude – i cittadini continuano a pagare l’inefficienza amministrativa e politica che regna sovrana nel nostro Comune.

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