Dai Cosenza, è solo un incidente di percorso

I Lupi escono sconfitti. Domenica la sfida verità. Il “Marulla” sarà una bolgia

Più informazioni su


    Il cuore, stavolta, non basta. Ma, nulla è compromesso, c’è ancora il ritorno. E, sarà un’altra storia. Sarà un’altra battaglia. Di nervi. Sud Tirol-Cosenza, finisce con la vittoria dei padroni di casa. Un 1-0, figlio di un unico tiro in porta. Ma, non importa. Non importa, perché anche nella gara più agonisticamente difficile, più emotivamente coinvolgente e più dispendiosa, a livello fisico e mentale, il Cosenza dimostra di essere grande. Braglia, applicando alla lettera quel vecchio adagio del “squadra che vince, non si cambia”, non modifica nulla del suo Cosenza. A Mungo, Okereke e Tutino affida i compiti di regia e le licenze per far male. Così come a Palmiero e Bruccini assegna il compito di spezzare il gioco e ripartire.

    Forse, solo sulle fasce il Cosenza ha un po’ sofferto. Merito dei raddoppi degli avversari e, forse in parte, leggero demerito dell’imprecisione di Corsi e D’Orazio. Ma, anche questo non conta. Conta, solo che, sono stati i Lupi, infatti, sin dal fischio d’inizio, a fare la partita, prendendo le redini del centrocampo e gestendo bene le azioni di rimessa. Il Cosenza ha dimostrato di avere gamba. Di essere anche più veloce atleticamente degli avversari, imbottiti di giovani e con un’età media molto bassa. Nemmeno il cambio obbligato, dopo appena due minuti, di Camigliano, cambia le certezze tattiche e tecniche della squadra di Braglia. Pascali, indossa la fascia da guerra, e fa sentire esperienza, forza fisica e grinta sulle caviglie degli avversari. Non solo, in almeno tre circostanze, sfiora il gol. Solo per questione di centimetri e per un debole impatto impresso al pallone, l’ex Cittadella non trova il gol.

    Il Cosenza gioca, spaventa gli avversai e “gela” il pubblico altoatesino, “scongelato” solo dalla passionalità degli eroici Ultrà che, pur di essere al fianco dei Lupi, si sono caricati sulle spalle chilometri e sacrifici. Sono quasi 300 ma, sembrano mille. Anche Stefano Bizzotto, telecronista Rai del calcio che conta, esalta la grinta della tifoseria rossoblù. L’1-0, è solo un piccolo incidente di percorso. Ora serve calma, serve grinta, serve gamba, serve cuore. Ma, soprattutto, serve testa. Sì, perché solo preparando una partita di grande spessore tecnico-tattico e di grandi motivazioni psicofisiche, il Cosenza può strappare il biglietto per l’accesso nell’”Adriatrico”. Per lil retourn match, il Cosenza recupera Baclet ma, perde Dermaku, che, collezionando l’ennesimo cartellino giallo, si è “giocato” una sicura maglia da titolare. Perez, sta bene, l’ha dimostrato anche stasera. Okereke e Tutino, sono l’arma in più. Corsi, Idda, Saracco e il resto della squadra sono certezze. Il resto lo farà il popolo rossoblù, pronto ad invadere ogni singolo centimetro del “tempio” del calcio cosentino. Il “Marulla”, infatti, domenica sarà una bolgia. Tutti i settori dello stadio, sono ormai sold out.

    Numeri da capogiro, numeri da serie A. Numeri che, già solo al pensiero, fanno venire la pelle d’oca. Anche la Tribuna B, aperta nel primo di oggi, si sta riempiendo a vista d’occhio. Saranno forse 18-20mila quelli che spingeranno il Cosenza verso un sogno. Che, da diverse settimane, non semBra più impossiBile. Bisogna crederci. Il Sud Tirol, arriverà qui domenica e giocherà in condizioni proibitive. La tecnica, la tattica, la grinta, posso davvero poco contro la determinazione e la “fame” da Lupi di un’intera città, di un’intera provincia. Che sogna, anche stasera, nonostante la sconfitta. Sogna ad occhi aperti e non vede l’ora che arrivi domenica. Perchè qui, “a duminica è d’u palluni”. Quindi, il Sud Tirol è avvisato. Sarà una bolgia.

    Carmine Calabrese

    Daniela Santelli

    Più informazioni su