Cosenza, ancora una volta Pescara strizza l’occhio ai Lupi

3-1 al Siena. E’ quì la festa. Rossoblu


B… raglia, B… ruccini, B… aclet, B…entornato Cosenza. Ci sono storie che, seppur piene di colpi di scena, nascono per concludersi con il lieto fine. Il Cosenza, è una di queste. I Lupi, dopo 15 anni di assenza dall’Olimpo della cadetteria, ritornano prepotentemente in serie B, Abbatendo le velleità della Robur Siena e la sua presunta etichetta di “protetta”. Si, perché contro questo Cosenza nessuna corazza protettiva, poteva essere efficace. I Lupi, nella magica serata dell’Adriatico, dimostrano di avere fame, di avere voglia, di mettere l’ultima zampata, di emettere l’ennesimo “ululato”. Il 3-1 è una prova di forza, di nervi, di testa, di cuore, di grinta. Il 3-1 è il sigillo finale di un epilogo di campionato, dominato. Dentro e fuori.

La promozione del Cosenza, è un bellissimo disegno tecnico, tattico, psicologico da Piero Braglia, re “Lupo”, capace di trasmettere al suo gruppo la sua impronta di vincente. La promozione del Cosenza è un atto d’amore di una città che, c’ha creduto fino alla fine. Anche a Pescara, il Cosenza ha vinto. Sul campo e sugli spalti. Erano 10mila, i cuori rossoblu che hanno, per la seconda volta, invaso e conquistato Pescara. Allora, era il 1991, fu Marulla, ieri bomber, oggi “Dio” del calcio silani, a garantire al Cosenza, la permanenza in B, con quel tiro che fece “annegare” nell’Adriatico, le spavalderia agonistiche della Salernitana. Ieri è toccato a Bruccini, riprendere la storia da quel punto esatto. Ieri, quando Bruccini, raccogliendo un perfetto passaggio di Tutino, ha punito Pane, abbiamo visto tutti Marulla. L’abbiamo visto coordinarsi, prendere la mira e…. goooooool. Poi, c’ha pensato anche Tutino a regalare il gol del raddoppio.

Gli ultimi dieci minuti, sono stati una sofferenza terribile, colpa anche di quel penalty (procurato da Dermaku e realizzato da Marotta, ndc) che aveva rivitalizzato il Siena. Poi Baclet, ha messo le cose a posto. Ed è stata festa. È stato trionfo, è stato delirio. Pescara, il suo lungomare, il suo centro, le sue traverse, sono diventate rossoblú. Fino all’alba, fino a dopo l’alba. Il profumo dell’impresa lo sto respirando in riva al mare. Mi entra in circolo come lo iodio. Anche Cosenza è impazzita. Cori, canti, sfilate, festeggiamenti, fuochi d’artificio. Oggi si B… issa. Nel tempio del Marulla.

Carmine Calabrese