Imprenditori cinesi in Calabria: confermato presidente il “cosentino” Wu Zhengbin.

Confermato in carica per il terzo mandato consecutivo nella persona di Wu Zhengbin, da molti anni residente nella città dei Bruzi, cosentino ormai d’adozione, noto con il nome italiano di Gino, poiché titolare dell’ultraventennale e rinomato ristorante tipico sito in Rende.

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    Nasceva a giugno di sette anni fa, a Cosenza, l’associazione tra imprenditori cinesi in Calabria. Avviata con un numero di 185 iscritti, oggi l’associazione rappresenta diverse migliaia di cinesi, operanti attivamente nelle cinque province calabresi. L’iniziativa fu creata sotto gli auspici di accordi diplomatici tra il governo di Pechino e le autorità italiane e, quindi, calabresi, con il preciso impegno di favorire e monitorare il processo degli scambi culturali, economici e sociali già in atto tra i due paesi. L’associazione ha, infatti, anche funzioni di carattere diplomatico, nei rapporti con le istituzioni centrali e locali. Sono dunque costanti i contatti tra i presidi istituzionali di ambasciata e consolato a Roma e a Pechino, come lo sono i rapporti tra i locali funzionari delle prefetture e degli uffici di questura calabresi con il presidente dell’associazione. È quest’ultimo, appunto, a vedersi confermato in carica per il terzo mandato consecutivo nella persona di Wu Zhengbin, da molti anni residente nella città dei Bruzi, cosentino ormai d’adozione, noto con il nome italiano di Gino, poiché titolare dell’ultraventennale e rinomato ristorante tipico sito in Rende. Va a lui il merito di aver mantenuto saldi e coerenti i principi di cooperazione pacifica tra immigrati e popolazione locale, oltre che di rispetto delle leggi italiane. È nella sua sede che si svolgono, di fatto, a periodicità programmata, tutte le funzioni proprie di una filiale consolare per ogni questione connessa ai flussi migratori, al commercio, alla distribuzione organizzata di beni durevoli quali abbigliamento e generi di casa. Ciò avviene sempre alla presenza di funzionari del consolato cinese a Roma, incaricati anche di svolgere le rituali attività d’anagrafica migratoria oltre che di ratificare il buon andamento dei rapporti tra istituzioni calabresi e società cinese ivi presente. È importante, invero tuttora, il contribuito dei commercianti estremorientali per le famiglie calabresi che stentano ad affrontare la pesante crisi recessiva delle proprie economie. Crisi che ha affaticato anche la presenza della comunità produttiva cinese, inizialmente annoverante circa novemila persone, oggi assottigliata sino a giungere ad appena sopra le duemila unità: un dato che sembra tuttavia essersi consolidato ormai da un paio d’anni e che rafforza la compattezza commerciale degli esercenti operanti sul nostro territorio. «Cosenza è una città che apprezzo molto – esordiva appunto due anni fa Yao Cheng, primo consigliere d’ambasciata cinese a Roma – perché so che i miei connazionali qui presenti lavorano bene e sanno farsi apprezzare dai cosentini». Non è soltanto una questione di affari. Si tratta dell’avvenire, fatto d’integrazione con gli italiani, dai quali, non nasconde Yao Cheng, i cinesi vogliono imparare tanto: «Penso alle nuove generazioni – ha affermato – e in particolar modo ai figli di cinesi che qui nascono e qui vogliono restare. Parleranno l’italiano e il dialetto della regione di residenza ma non dovranno certo dimenticare la propria lingua. Perciò sarà necessaria la creazione di adeguate scuole di lingua cinese». Aumenta di anno in anno, infatti, la presenza di studenti d’oltre-globo iscritti e frequentanti l’università della Calabria, ad Arcavacata di Rende: «Ciò di cui la Cina ha bisogno oggi e negli anni futuri – teneva a sottolineare il rappresentante diplomatico – è l’apporto che solo l’Italia è capace di dare in termini di cultura e tecnologia. Insieme oltretutto possiamo cambiare le mentalità non buone». Esprime pertanto piena soddisfazione, il rieletto presidente dell’associazione, per l’affermazione dei livelli d’interscambio economico-culturale affermatisi in quest’ultimo periodo, nonostante il critico andamento generale: «Voglio ringraziare anzitutto i miei connazionali per aver confermato la loro fiducia nei miei confronti – afferma Wu Zhengbin – ma ringrazio sempre e ancora una volta le autorità e le istituzioni pubbliche locali, Prefettura e Questura, per la continua collaborazione e l’assistenza che, come comunità, riceviamo puntualmente con grande spirito di fiducia e di lealtà. Il nostro sforzo è di essere sempre più attenti e sensibili ai problemi della società, nel pieno rispetto della diversità culturale che è sempre fonte di arricchimento reciproco nel segno della pace e della crescita comune».

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