L’Ecomuseo si accende per un futuro sempre più inclusivo

Un progetto di “Save the children”, “Illuminiamo il futuro”, che ha ormai conquistato la fiducia di tutti

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    Emma è una ragazzina dallo sguardo dolce e sorridente, si guarda intorno con disinvoltura perché il luogo che l’accoglie è stato tra i primi a conoscere quando lo scorso anno è giunta con la sua famiglia dalla Romania, senza conoscere neppure una parola d’italiano. Astan e Nene provenienti dal Senegal e Alexandra dal Camerun sono le ultime arrivate. Il luogo è l’Ecomuseo di Scalea, una struttura comunale che l’amministrazione comunale ha dato in comodato d’uso all’associazione “Gianfrancesco Serio”, della rete di Libera, ma che tutti ormai chiamano il “Punto luce”, il luogo che illumina il futuro di tanti giovani e bambini, tra i 6 e i 16 anni, residenti e figli di immigrati. Un progetto di “Save the children”, “Illuminiamo il futuro”, che a Scalea ha ormai conquistato la fiducia di tutti per la dedizione quotidiana con cui il responsabile Angelo Serio e i suoi volontari portano avanti le tante attività con la collaborazione di Libera. Un’articolata offerta formativa che, integrandosi e sostenendo quella scolastica, si prefigge di “spezzare il circolo vizioso della disuguaglianza” proponendosi, in particolare, di raggiungere entro il 2030 tre obiettivi: tutti i minori devono poter apprendere, sperimentare, sviluppare capacità, talenti ed aspirazioni; tutti i minori devono avere accesso ad un’offerta educativa di qualità; eliminare la povertà minorile per favorire la crescita educativa. Obiettivi ambiziosi in cui il gruppo di volontari, provenienti dall’hinterland scaleota, ha creduto tanto da allargarsi e coinvolgere nella rete altre associazioni del territorio, ma anche giovani studenti delle scuole superiori in attività di tutoraggio. Obiettivi che in questa realtà si traducono nel nome di ciascun partecipante: ogni bambino e bambina, ogni ragazzo o ragazza, viene accolto con il proprio vissuto e quelle potenzialità che attendono di essere trasformate in competenze utili alla comunità. L’Ecomuseo s’illumina per un futuro sempre più inclusivo. Sono da poco cominciate le attività, ma i ragazzi del centro hanno saputo portare il loro entusiasmo e protagonismo costruttivo al meeting “Le proposte di Crescere al Sud” che si è tenuto a Cosenza nei giorni scorsi con la partecipazione di oltre cinquanta associazioni. Le richieste di adesione aumentano di anno in anno da quando, cinque anni fa, è cominciata questa avventura a sostegno delle giovani generazioni in relazione ai bisogni anche economici di una popolazione che si configura sempre più plurale e disomogenea. Il pomeriggio di studio inizia alle 14:30 con il sostegno allo studio, seguita dalla merenda collettiva; quindi i due gruppi divisi per fase d’età intraprendono progetti separati. E le proposte vanno dai laboratori artistico-musicali del progetto “Gesto suono corpo” di Leon Vulpitta allo sport ai laboratori di lettura, di teatro con il progetto “Impro” di Ambra Sassi e Valentina Bruno. Tanta creatività e spinta alla motivazione allo studio, con lo sforzo di contrastare l’esclusione giovanile e promuovere sani e positivi stili di vita. Quello di Scalea è uno dei due “Punti luce” calabresi, uno dei 17 disseminati nei quartieri svantaggiati delle città italiane. Francesca Rennis

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