‘Giovani e Mercato del lavoro nella strategia Europa’, presentato a Torano il libro di Peppino De Rose

Il mercato del lavoro, più che di nuove proposte, ha bisogno di nuove frontiere. Ha bisogno anche di certezze. Perchè solo così, riuscirà a dare risposte esaurienti

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    Le prime risposte, sono quelle contenute nelle nuove offerte culturali. “Le competenze specifiche, infatti, rappresentano un fattore chiave per i giovani ed il lavoro rimane un valore desiderato dell’esistenza umana. In un contesto in continuo cambiamento, i giovani italiani sono chiamati ad offrire un importante contributo alla crescita sociale ed economica dell’Europa”. Ha le idee chiare il prof Peppino De Rose. Nei giorni scorsi ha presentato una delle sue ultime “fatiche” letterarie nel suo paese d’origine, Torano Castello.

    Emozionato più del solito, insieme a relatori di alto profilo come il dirigente del Liceo classico Da Fiore, Eleonora Saia, l’ex preside della stessa scuola Enzo Ferraro, la docente Gabriella Pietrantoni, oltre che ai docenti universitari Giuseppe De Bartolo ed Enrico Caterini e supportati dalla presenza istituzionale del sindaco Sabatino Cariati e della parlamentare Jole Santelli, De Rose ha parlato alla sua gente di quanto sia importante, adesso, puntare sugli studi e su quanto, poi, si debba raccogliere da questi. “Il passaggio naturale e spesso scontato dal mondo della scuola e della formazione a quello del mercato del lavoro, nell’ultimo decennio si configura sempre più difficoltoso ed all’insegna di una strada incerta e tortuosa da percorrere, non essendo ancora ben chiari i legami e le corrispondenze tra formazione, sostegno all’occupazione e conseguente sviluppo economico”, è emerso dal dibattito, molto partecipato e accolto con entusiasmo dai ragazzi delle scuole. Il libro?

    Un quadro dove si evidenziano diversi fenomeni sociali che rappresentano, in modo evidente, il “disagio” del nostro sistema educativo ed economico. Ma nonostante l’elevata disoccupazione, si stima che in Europa un ingente numero di posti resta vacante, soprattutto nei settori della tecnologia ed informatica, e che dovranno essere occupati da giovani dotati di competenze adeguate e con una visione chiara e pratica di come “va il mondo adesso”. Nella speranza e forse nell’illusione che tutto cambi, soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia non si può certo rimanere fermi. “La conoscenza, la dinamicità e la preparazione dei giovani sono indispensabili alla costruzione di una loro identità ed alla realizzazione umana e professionale. Questi sono i fattori alla base di una società che vuole affrontare il cambiamento”, ha avuto modo di spiegare Peppino De Rose. Da cui, ripartire.

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