Quartiere Santa Lucia: al via il nuovo progetto antisismico

Le emergenze strutturali riscontrate in alcuni quartieri del centro storico di Cosenza hanno spinto il comune ad intervenire per la sicurezza dei cittadini

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    COSENZA – L’adeguamento alle norme antisismiche, già in vigore dal 2008, ha spinto la giunta Occhiuto ad approvare un nuovo progetto per garantire la sicurezza in alcune zone del centro storico di Cosenza, in particolare nel quartiere Santa Lucia. Ciò anche in base alle nuove norme sopraggiunte in questi anni in tema di terremoti. Inoltre in questo periodo è stato aggiornato il codice per i Beni culturali ed il paesaggio, il testo unico per l’edilizia, il codice degli appalti, le norme in materie di impianti e classificazione energetica degli edifici, le norme in materia di abbattimento delle barriere architettoniche. In un quadro normativo tecnico così profondamente mutato, questo progetto di adeguamento rispetta lo spirito originario del progetto del 2005, attraverso la conferma delle destinazioni d’uso previste e, compatibilmente con le normative attuali, delle relative superfici ad esse riservate. Alcuni ambienti che erano idonei a ospitare determinate funzioni, alla luce del nuovo quadro normativo non lo sono più, però l’Amministrazione comunale in questa serie di interventi, vuole rispettare i nuclei costruttivi originari dei fabbricati. I lavori riguarderanno in particolare tre edifici da ristrutturare, di cui uno ottocentesco di pregio storico e un altro che si caratterizza per le sue vaste dimensioni. Entrando nel merito, i pericoli riguardano le strutture portanti che hanno subito una grande quantità di crolli, in particolare solai e tetti in legno, in gran parte dovuti allo stato di abbandono. Anche dopo il progetto del 2005 si sono verificati crolli, ed oggi la situazione è ulteriormente peggiorata. Le emergenze riscontrate nel centro storico e nel quartiere Santa Lucia così come in quello adiacente di San Francesco d’Assisi riguardano lo stato di degrado che interessa tutti gli aspetti propri di un contesto urbano, ed in particolare: la qualità urbanistica (accessibilità, vivibilità, salubrità, dotazioni funzionali); la qualità edilizia; la sicurezza strutturale; il livello di protezione civile; la sicurezza sociale; la capacità di sviluppo (legata alle condizioni effettive per lo svolgimento di attività artigianali, turistico – ricettive, commerciali, culturali, ecc.). Con questa nuova fase che trova nuovo impulso operativo, appunto, con la giunta Occhiuto, si mira a salvaguardare nel contempo il patrimonio immateriale non solo da conservare ma, se possibile, da moltiplicare.

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