Nel nome di “Franco Loise”

E’ l’associazione onlus nata con l’obiettivo di essere un punto di riferimento e di ascolto per tutti coloro che hanno bisogno di un sostegno concreto e continuo per affrontare la sofferenza, contrastare l’isolamene e , molto spesso, ridare la luce a chi si trova nella morsa del buio e della disperazione

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    COSENZA – Nel nome di Franco. Con Franco e per Franco. L’Associazione “Franco Loise” onlus, attivamente impegnata a sostegno dei soggetti più svantaggiati, emarginati è nata con l’obiettivo primario di essere un punto di riferimento e di ascolto per tutti coloro che, indipendentemente da età, provenienza, colore della pelle, passato difficile e presente “incerottato”, religione, hanno bisogno di un sostegno concreto e continuo per affrontare la sofferenza, contrastare l’isolamento e ridare, molto spesso, la luce a chi è intrappolato nella morsa del buio e della disperazione. L’Associazione, nata senza fini di lucro, senza “sponsorizzazioni” politiche, scevra da qualunque forma di sostegno pubblico, cerca di costruire ponti di sostegno e di collaborazione con gli Enti pubblici, al fine di attivare forme concrete di assistenza, sia essa sociale, sia essa medica, sia essa farmacologica, per le persone più esposte al disagio. L’Associazione aiuta economicamente coloro che vivono in condizioni di indigenza; interviene finanziariamente in assenza di servizi; sostiene la cultura e l’arte, tutela i diritti civili. I volontari dell’associazione offrono a chi ne ha più bisogno quello che spesso è molto più efficace di qualsiasi cura farmacologica: il dialogo, i sorrisi e la voglia di stare vicino a chi affronta ogni giorno situazioni complicate. L’impegno dell’associazione “Franco Loise” onlus è continuo. Quella svolta dai volontari non è solo presenza costante, è una missione. Fatta con il cuore. L’Associazione, sin dalla sua nascita, promuove il valore della donazione, esaltando l’importanza della solidarietà. Un modo di abbracciare la vita, un inno alla vita e per la vita. Proprio come piaceva a Franco, prematuramente scomparso a Roma il 25 novembre del 2006, a soli 28 anni, per un tragico incidente stradale. Franco aveva sempre manifestato il suo convinto sì alla donazione degli organi. Non a caso, proprio il suo sì, ha permesso a sette pazienti di ritornare alla vita. La generosità di Franco continua a vivere negli occhi di chi ha ricevuto le sue cornee, in chi ha ricevuto i suoi reni, in chi ha ripreso a vivere grazie al suo pancreas e al suo fegato. La generosità di Franco continua a vivere nei gesti quotidiani dell’Associazione. Franco voleva, sognava e credeva che, anche con un piccolo gesto, si può fare molto. Credeva nel valore della solidarietà, nell’importanza dei sorrisi, nella voglia di fare assistenza sociale nelle aree del disagio, dell’infanzia abbandonata, degli emarginati e delle fasce più deboli della società. “Mio figlio – dichiara Giuliana Calabrese – era appassionato di solidarietà, quella vera, quella senza confini, quella concreta. Ed è proprio per questo che l’associazione porta avanti tutte le varie iniziative che sono servite, servono e serviranno sempre e solo per raccogliere fondi da destinare a progetti socialmente utili. Dal 2007 (anno della fondazione dell’Associazione) sventoliamo il vessillo della speranza, della solidarietà, della beneficenza. Abbiamo fatto e continueremo a fare tanto e ancora di più. Continueremo, proprio come voleva mio figlio, a stare sempre al fianco di chi ha bisogno, continueremo a “seminare” germogli di solidarietà e di altruismo per far crescere un mondo migliore. Franco aveva un dono innato, quello di saper ascoltare. Quello di avere una capacità quasi naturale di saper conquistare la fiducia degli estranei. I suoi occhi luminosi, carichi di vita, parlavano più e meglio di quello che avrebbe potuto dire ed esprimere con le parole. Quel suo modo silenzioso ma efficace di essere utile agli altri, era non solo un’assunzione di compiti e di responsabilità, ma anche di impegno nell’accettare di sedersi al fianco di chi lottava contro la solitudine, l’emarginazione e l’isolamento e dargli fiducia. Franco ci ha insegnato e, ancora, ci insegna, tutto questo”. (Carmine Calabrese)

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