Denunciato un 34enne per truffa

La segnalazione è partita da una pensionata, dopo l’ennesimo “colpo” messo a segno dal giovane

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    Cosenza, Carmine Calabrese

    Toc, toc. Chi è? … La truffa. Pensava di aver messo in piedi un bel gioco di prestigio. Pensava che quella sua faccia da bravo ragazzo, quel suo atteggiamento un po’ timido e quel suo racconto, potessero garantirgli la via più semplice per “alzare” quattrini. Ma, come insegnano i più grandi criminologi, il delitto perfetto non esiste. E anche lui, dopo l’ennesimo “colpo”, è finito nella rete degli inquirenti, con l’accusa di reati contro la persona e il patrimonio. A smascherarlo, gli agenti della squadra Mobile di Cosenza, diretti dal vicequestore aggiunto Giuseppe Zanfini. L’indagine che ha fatto finire nei guai Andrea, 34enne di Cosenza, è partita, alcune settimane fa, all’indomani di una denuncia, presentata da una pensionata di via delle Medaglie d’Oro. Il 34enne, capello a caschetto, occhiali da sole colorati, abiti casual e, come detto, “faccia” da bravo ragazzo, timido e pulito, recitava il suo copione. “Buongiorno, perdonatemi, abito in questo palazzo. Sono uno studente universitario. Ho accompagnato due miei coinquilini alla stazione ferroviaria e, distrattamente, ho dimenticato in casa chiavi e portafoglio. Non so come entrare nell’appartamento, conoscete un fabbro?”. L’atteggiamento educato e gentile del 34enne, oltre a rassicurare le ignare vittime, creava nella stesse anche un senso di tenerezza. Finita la conversazione, il 34enne, dopo aver chiesto scusa, fingeva di andare alla ricerca di una soluzione. Dopo qualche giro di valzer delle lancette dell’orologio, Andrea, sempre più rattristato per la sua “dimenticanza”, metteva in scena, la seconda parte del suo raggiro. “Le chiedo di nuovo scusa. Ho provato a chiamare qualche fabbro, ma la spesa da sostenere è eccessiva e, la padrona di casa, non intende contribuire alla spesa. I miei coinquilini sono quasi arrivati alle loro destinazioni, però ho una soluzione alternativa: mia nonna ha il duplicato delle chiavi. L’unico problema è che non i soldi per fare benzina. Ve lo chiedo come un nipote, vi prego datemi i soldi della benzina. Stasera, appena rientro, ve li vengo a restituire. Perdonatemi, non vorrei arrecarvi disturbo ulteriore, ma vi chiedo la gentilezza di un bicchiere d’acqua”. L’ignara vittima, mossa da compassione e stordita dalla tenerezza e timidezza di Andrea, acconsentiva a soldi e bevanda fresca. Arraffata la banconota e ringraziato, Andrea chiudeva, con il classico colpo da maestro, la sua magistrale interpretazione truffaldina. La 60enne, salutato il ragazzo e raccomandandogli di non correre con l’auto e di altre attenzione, ha aspettato prima per ore e poi per giorno il ritorno di Andrea con i soldi. Macchè. Sparito e volatilizzato nel nulla. La pensionata, dopo aver confidato l’accaduto ad un suo familiare, ha deciso di presentarsi in Questura per denunciare l’accaduto. L’informativa, raccolta dagli agenti della Polizia di Stato, è stata presa in custodia dai detective della squadra Mobile che ha avviato le indagini di routine. Ma, parallelamente alle indagini investigative, anche sul più usato social network è iniziata la “caccia” al finto ragazzo perbene, timido e dalla faccia pulita. A lanciare l’allarme era stata una ragazza che, descrivendo il ragazzo, aveva raccontato che anche sua nonna, residente a Rende, era rimasta vittima del raggiro. Con la sua tecnica, il 34enne le aveva “fatto” 60 euro.

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