Francesco attende il sostegno dello Stato ma non perde il sorriso

Si batte per il riconoscimento dei diritti di chi è affetto dalla sindrome di Williams. Una malattia rara. Ma guarda avanti, tra cure costose e passioni irrinunciabili

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    «Sono orgoglioso di avere dei genitori come i miei, che mi vogliono bene e mi aiutano». Francesco Cassano è un giovane che affronta la quotidianità in modo positivo. Vede sempre il bicchiere mezzo pieno, piuttosto che la parte mezza vuota. Eppure la sua è una vita difficile, sempre in cura e con la paura di un peggioramento. Da quando poi l’ospedale di Praia a Mare è stato smantellato si è aggiunta l’ansia di ricevere appropriate cure. Da 35 anni si porta nel Dna una di quelle malattie poco diffuse così da essere definite “rare”. Prova a spiegarmi cosa vuol dire convivere ogni momento con questa malattia, la sindrome di Williams, nonostante voglia riportare il suo discorso sulla sua famiglia, su questi genitori che lo sostengono affettivamente ed economicamente senza perdere mai l’attenzione. Ed il peso economico, la mancanza di autonomia è un fardello di cui vorrebbe fare a meno Francesco che vive solo con l’accompagnamento e che aveva aderito con qualche speranza al bando regionale delle “borse lavoro” rimanendone deluso. «Vorrei che in Calabria si conoscesse questa malattia e che si riconoscessero i diritti per un malato della sindrome di Williams» sintetizza Francesco mentre non perde il sorriso raccontando i momenti dolorosi che l’hanno accompagnato fin qui. I disturbi causati in modo particolare dalla cardiopatia che in alcuni momenti si acutizza gravemente. Stesso atteggiamento solare sulla sua pagina Facebook, dove si presenta: «Sono una persona socievole e che sa far ridere le persone e far stare bene. Amo la compagnia». Stare in compagnia è la sua massima di vita, e così ha deciso anche di fare attività teatrale con una compagnia locale che recita in dialetto, la “Compagnia teatrale tortorese” di Domenico Cirimele. A Francesco brillano gli occhi dall’emozione ricordando la locandina della commedia in due atti “pi grazia ricivuta” e di come si sia sentito protagonista. Segue molto anche la musica popolare ed è appassionato di calcio, in particolare è tifoso appassionato della Juve, di cui conserva bandiera e una serie di gadget. È stato capace Francesco a trasformare aspetti caratteristici della sua malattia in simpatia e fiducia, seppure sul piatto della bilancia dei diritti sia sicuro di non aver raccolto tutto. Il mondo del lavoro e quello della sanità pubblica dovrebbero infatti garantire una maggiore inclusione a chi come lui, si sente ancora di vivere ai margini.

    Francesca Rennis

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