Assemblea nazionale di Crescere al Sud, una

Centinaia di partecipanti tra giovani, volontari, operatori sociali del "no-profit", provenienti da Campania, Puglia, Sicilia e Calabria

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    Centinaia di partecipanti tra giovani, volontari, operatori sociali, provenienti da Campania, Puglia, Sicilia e Calabria, si sono ritrovate presso la Città dei ragazzi di Cosenza in occasione dell’assemblea nazionale di Crescere al Sud. Due giornate intense di attività, dibattiti, workshop paralleli, gruppi di lavoro tematici, incentrati tutti sulle difficoltà che incontrano i minori nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia e, partendo da queste, sulle nuove strategie da attuare per pareggiare lo squilibrio. La Città dei ragazzi, grazie all’impegno di Lucia Ambrosino, Sergio Principe, Antonio Curcio, Beniamino Gaudio e ai molti operatori che vi si dedicano, rappresenta una scommessa vincente, ma, come spesso accade, rischia di vedere vanificati il patrimonio umano di cui dispone e la sua capacità progettuale a causa delle risorse insufficienti a essa destinate. Questo elemento la dice lunga sulla miopia di certe scelte politiche, in realtà in cui invece ogni strategia dovrebbe andare nella direzione opposta, ovvero prevenire o contenere il disagio, la dispersione scolastica, la povertà materiale e educativa. “Un esercito di pionieri appassionati” – li ha definiti Francesco Mollace, portavoce nazionale di Crescere al Sud – un esercito fatto di donne e uomini che operano in questo settore, che quotidianamente prestano servizio a favore dei bambini e dei ragazzi in contesti difficili e che provano a costituire “quel capitale umano fondamentale per lo sviluppo del Mezzogiorno”. All’assemblea hanno preso parte anche Bruno Busacca, capo della segreteria tecnica del ministro Poletti, Raffaela Milano, direttrice del programma Italia-Europa di Save the Children, promotrice del progetto di Cas, Federica Roccisano, assessora regionale alla scuola e al welfare, Luca Mattiucci, responsabile del settore sociale di Corriere.it, Annamaria Palmieri, assessora alla scuola della città di Napoli, Giorgio Marcello dell’Unical, l’assessore Spadafora Lanzino, che ha portato i saluti della città di Cosenza, Fondazione con il Sud e il suo presidente Carlo Borgomeo, tutti i componenti della cabina di regia e i referenti delle diverse associazioni partners di Cas. Direttamente a contatto con i ragazzi sono stati poi Cristina Gasperin per Save the children e Andrea Nelson Mauro di Dataninja che ha realizzato un innovativo workshop. I minori al centro, quindi, anche in senso operativo: li si è resi protagonisti, infatti, non solo all’interno degli interventi ma anche nelle attività in cui proprio a loro si è chiesto di evidenziare le carenze del territorio in cui vivono, di capire cosa funziona e cosa non funziona, di spiegare le loro esigenze. E per provare a cambiare risulta importante l’accesso agli open data, dai quali si può evincere, ad esempio, la condizione dei trasporti pubblici, dei rifiuti, della dispersione scolastica o degli spazi di aggregazione al Sud, facendo un parallelo con i medesimi servizi al Nord, così da notare come la forbice tra le due aree del Paese si vada allargando. E se non si assottiglia significa che le politiche sociali sono inadeguate, le scelte strategiche inefficaci, la sinergia tra i diversi attori sociali non ancora realizzata. Crescere al sud è ancora difficile. Ma far crescere bene al sud può diventare una nuova sfida per tutti, a patto che si punti realmente sui giovani e sui loro bisogni, che questo diventi una priorità nell’agenda di lavoro di ogni amministrazione, perchè puntare sui giovani significa scommettere sul futuro di tutti.

    Tania Paolino

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