“Non siete soli #chiamatecisempre “

Prosegue senza sosta l’attività della polizia contro le truffe agli anziani

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    Non si ferma l’impegno della Polizia di Stato contro il fenomeno delle truffe agli anziani attraverso la campagna “non siete soli #chiamatecisempre “. L’iniziativa si concretizza, oltre che con gli spot ideati da Gianni Ippoliti, divulgati attraverso i siti web della Polizia di Stato e sulle più importanti reti televisive nazionali, anche con incontri organizzati presso le parrocchie tra gli anziani e gli uomini e donne della Polizia di Stato. A riguardo, personale della questura di Cosenza alle direttive del Questore Luigi Liguori, ieri pomeriggio ha organizzato l’ennesimo incontro con gli anziani, che si è svolto, questa volta, presso la parrocchia di San Giuseppe nel quartiere cittadino di Serra Spiga. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i cittadini ad essere cauti quando alla porta si presenta uno sconosciuto. Il messaggio che viene lanciato è semplice e preciso “abbiate maggiore prudenza e chiamate la polizia”. Purtroppo sono ancora tanti gli episodi nei quali cittadini “over 65” vengono avvicinati e raggirati. Nel corso dell’incontro il personale della Polizia di Stato ha più volte sottolineato di non vergognarsi e di non aver paura di denunciare, spiegando agli anziani presenti che essere vittime dei truffatori non significa essere inadeguati, che gli anziani rappresentano una fascia importante della nostra società, che sono la nostra storia e ci avviano verso il futuro. Hanno, quindi, illustrato come i truffatori facciano leva sugli affetti familiari per persuadere le loro vittime a consegnare loro denaro ed oggetti preziosi. Presenti all’incontro anche gli operatori del 113 con la finalità di dare un volto alle voci che per prime “incontrano” i cittadini. Nella direzione di contrastare tale fenomeno vanno le campagne di sensibilizzazione portate avanti dalla Polizia di Stato che stanno producendo due effetti positivi: il primo è che con questi incontri i nostri anziani sono sempre più informati sulle tecniche utilizzate e di cui possono rimanere vittime e, nell’accresciuta consapevolezza del fenomeno, hanno maturato una maggiore capacità di reazione; il secondo consiste nel superamento delle paure e della vergogna segnalando gli episodi agli operatori del 113, denunciando negli uffici della Questura i raggiri di cui sono rimasti vittima così riducendo il sommerso e rendendo possibile concrete azioni repressive. All’incontro presso la parrocchia San Giuseppe sono intervenuti funzionari e personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, la responsabile della Sezione reati contro il patrimonio e contro la P.A. della Squadra Mobile e personale dell’Ufficio Relazioni Esterne della Questura. Nell’occasione sono stati distribuiti degli opuscoli informativi.

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