Violenza sulle donne

I Giovani Democratici di Cetraro depositano una proposta di ordine del giorno

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    “In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, come Giovani Democratici vogliamo lanciare un appello affinché il Consiglio comunale di Cetraro approvi un ordine del giorno attraverso il quale impegnarsi in questa battaglia storica”. Il consigliere comunale del Pd di Cetraro, Carmine Quercia, punto di riferimento dei Gd cetraresi, ha motivato così la proposta di ordine del giorno con la quale ha chiesto che il problema della violenza sulle donne sia affrontato nell’ambito della prossima conferenza dei capigruppo consiliari, facendo, altresì, riferimento, a quelli che lo stesso consigliere ha definito “gli impressionanti dati Istat”, secondo i quali “Le donne tra i 16 e i 70 anni che dichiarano di aver subito violenza, fisica o sessuale, almeno una volta nella vita sono 6 milioni e 743 000, cioè il 31,9% della popolazione femminile”. Pertanto, nella proposta depositata, si sottolinea che “La violenza di genere è un fenomeno diffuso senza differenze di ceto, nazionalità, età o istruzione. L’Italia è stato uno dei Paesi che più si è impegnato nella stesura e poi nella rapida ratifica della Carta di Istanbul per il contrasto alla violenza sulle donne. I diritti della donna e la sua legittimità nel prendere decisioni sulla propria vita in modo libero e senza timore di ripercussioni di tipo violento devono essere tutelati dalle istituzioni ad ogni livello. Negli ultimi dieci anni, in Italia le donne uccise sono state 1.740: 1.251, in famiglia, e 846 di queste all’interno della coppia; 224 per mano di un ex (dati Eures). Nei soli primi otto mesi del 2016 sono 76 le vittime di femminicidio che nel 16,7% dei casi è stato preceduto da “violenze note” di cui solo l’8,7% sono state denunciate alle forze dell’ordine. (Dati Eures). “Valutando – hanno aggiunto – comunque che il fenomeno della violenza di genere non si manifesta solo con il femminicidio, che ne costituisce l’espressione più drammatica ed irreparabile, la denuncia di fenomeni di violenza, in particolare quella che avviene all’interno della mura domestiche, è ancora oggi un processo complicato e in salita, si chiede che il Consiglio comunale di Cetraro, nel riaffermare la centralità dei diritti delle donne, condanni ogni forma di discriminazione e di violazione dei diritti delle donne e impegni il Sindaco e la Giunta a continuare nella pratica di azioni significative di contrasto alla violenza, di prevenzione attraverso la diffusione di una cultura di parità fra i generi, di proseguire, in collaborazione con le Associazioni del Territorio, le azioni di informazione allo scopo di migliorare la sensibilità sociale verso il problema, di realizzare azioni educative in collaborazione con le Scuole e le Reti Territoriali; di sostenere e sviluppare gli interventi e i luoghi di accoglienza per le donne che necessitino di sostegno a seguito di denuncia di violenza subita; di contrastare la diffusione di messaggi pubblicitari discriminatori e lesivi della dignità femminile e non solo, tra cui quelli che rappresentano o incitano atti di violenza fisica o morale, quelli discriminatori e/o degradanti che, anche attraverso l’uso di stereotipi, tendono a collocare le donne in ruoli sociali di subalternità e disparità e quei messaggi che veicolano un messaggio mercificatorio del corpo, attraverso rappresentazioni o riproduzioni della donna quale oggetto di possesso o sopraffazione sessuale”. Infine, nella stessa proposta di Ordine del Giorno si chiede alle Regioni e al Governo “di mettere in atto, in modo tempestivo, tutte le misure necessarie a dare piena applicazione alla totalità delle previsioni contenute nella Convenzione di Istanbul, anche alla luce dell’importante ruolo avuto dall’Italia nel portare avanti il percorso per giungere alla stesura definitiva dell’atto ed essendo stata tra i primi Paesi europei a ratificarla con legge 77/2013; di intraprendere iniziative finalizzate ad avviare un processo di cambiamento socio-culturale mediante piani di offerta formativa che prevedano, già dalle prime fasi del ciclo di istruzione, l’attivazione di programmi scolastici finalizzati all’attuazione dei principi di pari opportunità, alla promozione dell’educazione alla parità tra i sessi, alla prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni”.

    Clelia Rovale

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