Pacco, doppio pacco e contropaccotto

LE STORIE ESCLUSIVE DI COSENZAINFORMA.IT In ritardo con alimenti e assegno di mantenimento, la diabolica vendetta dell'ex.

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    Prendere spunto dal titolo di uno dei capolavori cinematografici di Nanny Loi, è uno dei modi migliori per raccontare questa storia. Una storia che parla di un raggiro, ben confezionato. Diritto al cuore e al … portafoglio. Di un quasi innamorato. In questa storia, non c’è un epilogo giudiziario, c’è solo la vendetta social di una donna, tradita e di sue amiche complici. Paolo, personaggio reale, nome di fantasia, ha 43 anni, un lavoro redditizio, una bella auto, una casa di proprietà, un matrimonio “naufragato” nella vasca da bagno della residenza estiva, un mantenimento sostanzioso all’ex (concordato in via extragiudiziale e con un ritardo di consegna, di circa cinque mesi, ndc) e la voglia d’innamorarsi ancora. Ma, Paolo, un po’ per ristrettezza di tempo, un po’ per sedentarietà, di mettersi a cercare de visu una nuova “anima gemella” non ne ha nessuna intenzione. Molto meglio, darsi da fare a distanza e senza impegno. Un “soddisfatti o non rimborsati” 2.0 di faccende di cuore. Ecco che, dopo aver stretto amicizie su Fb, allacciato contatti su Instagram, mostrato foto e caratteristiche su Badoo e scambiato “cinguettii” su twitter, ha deciso di allargare l’orizzonte della ricerca di cuori solitari, anche con l’iscrizione ad un sito di incontri. Compilata la scheda anagrafica, scelta la “categoria”, selezionata la fascia d’età e opzionata la modalità di pagamento, Paolo s’è messo alla ricerca del profilo giusto. Dopo aver aperto e collezionato chat con svariate candidate, ha concentrato la sua attenzione su due anime “in cerca”. Le due, differenti nel fisico e nelle altre caratteristiche personali, hanno accettato il corteggiamento di Paolo, non sapendo, ovviamente, l’una dell’esistenza dell’altra. Michela, avvenente bellezza mediterranea, alta 1.70, forme da capogiro, con alle spalle anni di danza classica e vari sport, che le hanno scolpito la figura, esaltandone la femminilità, nativa di Matera, residente a Mormanno, domiciliata a Rende per lavoro e con tanta voglia di coccole, se l’è “giocata” per oltre dieci giorni, in una sfida al buio contro Nadine, francese per vezzo e per parte di madre, stabilizzata a Bologna, separata, alta 165, contabile e segretaria in un’azienda, una figlia e in cerca di un rapporto stabile e protettivo. Queste le schede tecniche delle due sfidanti. Paolo, dopo aver “pesato” le bellezze, valutato le sue priorità e scelto le qualità più affini e adatte a lui, ha lasciato decidere ad una vecchia moneta da 100 lire (suo portafortuna, ndc) chi scegliere. Testa per Nadine, croce per Michela. Prima di “prendere la sua decisione”, anche la monetina ha avuto qualche tentennamento. Infatti, prima di scegliere un lato, la vecchia 100 lire è rimasta in piedi e roteante sul tavolo. Uno, due, tre giri e poi giù: croce. Paolo s’è messo in contatto con la bella mora e, supportato dal destino e sponsorizzato dalla vecchia moneta da 100 lire, ha affondato il colpo, puntando tutto il montepremi sul “Sarà mia. Al primo colpo”. Dopo aver pensato per giorni su cosa scriverle e cosa dirle, s’è giocato l’asso nella manica, per stupirla. Foto di eleganza, fiore all’occhiello, occhiali specchiati e telefono in mano. La foto ha sortito l’effetto sperato. Paolo ha spinto sull’acceleratore e ha chiesto a Michela un incontro. Per un invito. Lui avrebbe offerto, lei avrebbe scelto tutto il resto: dal ristorante, al menù, dall’ammazza caffè al dopo cena. I due, dopo aver concordato giorno, orario e posto, si sono salutati, dandosi appuntamento all’indomani per un’altra chiacchierata on line. Anche Michela, giocando di tattica e di seduzione, ha inviato a Paolo alcune foto del suo book privato, lasciando il 43enne in visibilio ottico e in subbuglio ormonale. Il giorno del fatidico incontro, la sorpresa. Amara e indigesta. Come il conto da saldare, sull’unghia e senza sconti. Paolo, vestito nel suo elegante vestito gessato, le scarpe luccicanti d’ordinanza, con un bouquet di fiori in mano e un ciondolo al polso, come segno di riconoscimento, ha aspettato in piedi l’arrivo di Michela, fissando la porta del locale e sgranando le pupille ad ogni ingresso. Ma, di quella statuaria e formosa “Giunone”, nemmeno l’ombra. Dopo una lunga attesa, Paolo s’è avviato verso il suo tavolo. Per ordinare e mangiare. E, tra un occhio al menù e uno alla porta, ha scelto l’antipasto, il secondo e il contorno. Mentre dava un’occhiata alla carta dei vini, s’è accorto che una donna, seduta due tavoli dopo di lui, lo fissava e sorrideva. “E’ lei”, avrà pensato, rispondendo a quel sorriso. Macchè. Prima di finire la cena e pagare il conto, Paolo s’è avvicinato al tavolo della donna misteriosa, per presentarsi e soddisfare la sua curiosità. Lei, Martina, di Michela non aveva niente. Dal nome, alle forme. Se non, una specifica richiesta della donna, cristallizzata in due fogli e con tanto di minaccia finale: “Visto che non hai smesso di continuare a fare il “provolone” con tutte le donne, visto che il tuo impertinente atteggiamento da inguaribile Peter Pan e disgustoso “gallo cedrone” sono sindromi da cui non riesci a guarire, visto che attrai i guai, peggio delle calamite, visto come ti comporti da un anno a questa parte, sappi che Michela sono io e sappi che aspetto sei assegni di mantenimento e due rate della macchina e tante altre cose. Quindi versami il dovuto e … sparisci, altrimenti vado dall’avvocato e saranno dolori. Con gli interessi e gli arretrati”. Tornato a casa, insoddisfatto per la cena, rimastagli sullo stomaco, nonostante due amari e altrettanti digestivi, e, ancora, più deluso e scottato l’incontro, Paolo ha dovuto accettare la sconfitta. Il sito d’incontri, la donna del mistero e anche la vecchia 100 lire, si erano coalizzati per dargli una lezione. Di quelle che non si scordano. Paolo, spenti tutti gli account e disattivati profili vari, aperti qua e là, ha rimesso a posto anche la sua vecchia 100 lire. Svalutata dal tempo e senza più l’effetto fortuna.

    Carmine Calabrese

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