Il negozio dei desideri

Avvenente Rumena infesta i sogni proibiti dei cosentini

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    “Sogni mostruosamente proibiti”. “Proposta indecente”. “Bella, bionda e…” “Tutti pazzi per”. “Il Paradiso all’improvviso”. Non è una carrellata di famose e conosciute pellicole cinematografiche. Né è un pezzo su remake di successo. È il racconto, tanto ironico, quanto particolareggiato, su una giovane e avvenente romena, contitolare di un fornito esercizio commerciale di prodotti tipici del paese dell’Europa danubiana, dislocato lungo il centralissimo Corso Fera, diventato, ormai da giorni, punto nevralgico di curiosi di ogni età ed epicentro di sussulti ed oscillazioni ormonali, di violenta magnitudo. Descrivere, nei minimi dettagli, fattezze fisiche e mise dell’anonima e avvenente esercente, sarebbe un vero insulto, non solo alle logiche, anche più elementari, del buon senso,

    ma anche diventerebbe un imperdonabile sberla alle donne, alla purezza, alla femminilità e alla grazia dell’altra metà del cielo. La donna, dall’età incerta, dai mille nomi attribuitegli, sta al gioco e sorride a tutti, mostrando, in un claudicante italiano, apprezzamento alle lusinghe. Molti, pur di soddisfare le loro più istintive perversioni “oculari” e sentir deflagrare nel corpo bolle di passione estrema e sentir vibrare nello stomaco tutte le farfalle del mondo, sia quelle vive che quelle da collezione, entrano, sostano nell’esercizio commerciale, acquistando prodotti di vario genere.

    La pasta, il pane e saluti e formaggi rumeni stanno andando a ruba. Anche l’acqua del paese dell’est sta facendo breccia tra le passioni dei cosentini. E, non certo per le sue eccelse proprietà oligominerali, men che meno per il suo apporto nutritivo e le sue funzioni di benessere. Renale e diuretico. Tra i più assidui frequentatori dell’esercizio commerciale, ci sono Renato e Oreste. Rispettivamente di 21 e 78 anni. Due generazioni a confronti, due modi differenti di vedere la vita, di modi opposti di vivere la quotidianità, ma, nonostante tutto, un identico modo di godere della bellezza. Da dentro e fuori una vetrina.

    Loro, assicurano i residenti e gli esercenti di corso Fera, “presidiano” il marciapiede, quasi militarmente. E, su Oreste, c’è anche un altro simpatico dettaglio. Il negozio della romena, adottata dal quartiere, dista appena 150 metri dallo studio del medico di fiducia del pensionato 78enne. E, il medico, ogni mattina, salutando Oreste, insieme all’auguragli il buongiorno, gli rinnova e ricorda di stare attento alle puntate di pressione e alle impennate di glicemia, causate dalla voracità con cui “gusta” la bellezza dell’avvenente esercente dell’Est.

    Carmine Calabrese

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