Bianca Rende: “Il Pd versa in questa situazione a causa di rancori personali”

LE INTERVISTE ESCLUSIVE DI COSENZAINFORMA.IT La consigliera comunale dem: “Occhiuto propugna la scomparsa dei partiti per aprire alla politica "negoziale" dei notabili”

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    “Tra i mali che affliggono la politica in Italia e particolarmente alle nostre latitudini c’è il concepire l’occuparsi della cosa pubblica, l’impegnarsi in politica, non come “servizio” ma come possibilità di affermazione personale, sociale e a volte economica. Alimentare queste pulsioni, legittime ma di infimo livello democratico, significa anche ritardare, ostacolare il cammino verso la formazione di una classe dirigente politica di livello più alto. E tutto questo solo per avere campo ancora più libero di quanto già non preveda la legge sull’elezione diretta del sindaco”.  Così Bianca Rende, consigliere comunale del Pd nonché della coalizione della minoranza in consiglio comunale, “Grande Cosenza”. Cosenzainforma ha intervistato Bianca Rende. 

    Dalla assemblea romana è uscito un Pd sempre più diviso. Ancora una volta hanno prevalso i personalismi. Immaginavi una situazione simile? 

    Si poteva immaginare una situazione anche peggiore, seguendo gli attacchi continui che il segretario (Renzi ndr) ha subito in questi mesi, frutto più di rancori personali che non di posizioni distinguibili sul piano della proposta politica e dei contenuti. Il tutto, riflesso di una legge elettorale che premia i personalismi e sgancia la politica dai territori. Da quando Matteo Renzi è segretario, non c’è stato un giorno in cui la comunità degli ex colonnelli del PD si sia trovata compatta al suo fianco, neanche nei momenti più drammatici per il paese. Fino ad arrivare al brindisi per la vittoria referendaria del NO.


    Come detto a spaccare il partito democratico sono state le varie anime. O meglio le correnti. Tu sei molto legata a Stefania Covello. Stefania Covello ritenuta una delle responsabili delle diverse sconfitte consecutive subite in Calabria a causa della sua scarsa presenza. Quale è la tua opinione?

    Sono convinta che le tante sconfitte subite dopo la vittoria alle ultime regionali, in cui comunque bassa fu l’affluenza al voto, e qualcuna di quelle che inevitabilmente verranno in mancanza di un cambio di marcia, siano attribuibili principalmente al mancato funzionamento dei circoli e del dibattito interno, oltre che alla totale assenza di analisi ed elaborazione politica interna e locale.  Con l’onorevole Covello abbiamo avuto la medesima formazione cattolica, persino la stessa maestra, le famiglie nello stesso partito e condividiamo il ruolo che spetta alle donne nel bene comune. Penso che lei abbia svolto egregiamente il ruolo di responsabile del Mezzogiorno nella segreteria nazionale, seguendo le vertenze aperte in ben otto regioni, alcune molto problematiche. Una rappresentanza forte e costante su Roma è ciò di cui la Calabria ha bisogno, ma da sola non basta. L’elaborazione di idee e di proposte deve avvenire a livello territoriale, altrimenti la politica è finita e la comunità inizia a ritrovarsi nella faciloneria di alcuni slogan che trovano nella crisi economica terreno fertile per attecchire.

    Parliamo di Cosenza. Un tuo parere sull’operato dell’opposizione in consiglio comunale….

    La legge che prevede l’elezione diretta del sindaco marginalizza il ruolo del consiglio comunale, non solo dell’opposizione, nella gestione del quotidiano, ma assegna al Consiglio un ruolo di proposizione e controllo sulle azioni strategiche della amministrazione. In questo ruolo siamo riusciti a sollevare alcuni temi di grande interesse, mettendo in evidenza la totale disattenzione del sindaco rispetto a certi temi come quello del recupero del centro storico che versa nel totale abbandono, della sicurezza urbana, della povertà che comincia a colpire sempre di più il ceto medio e che sarà oggetto di discussione nel prossimo Consiglio. Abbiamo sollevato il coperchio sulle responsabilità della gravissima crisi idrica che sacrifica la città e che risulta tuttora inspiegabile, a fronte degli interventi finanziati negli ultimi anni e che rimanda direttamente alla scarsa organizzazione del settore idrico-manutentivo.


    Dall’esterno sembra che si faccia a gara, nella coalizione di cui fai parte “La Grande Cosenza”, a chi arrivi prima nel denunciare o esporre un problema o una iniziativa. Rivalità o mancanza di coordinamento?

    Il gruppo PD, di cui mi onoro di far parte, è compatto, coeso e lavora in modo organizzato per evitare sovrapposizioni e ridondanze. Per il resto, in una coalizione il protagonismo politico è, per certi versi, fisiologico e anche salutare. L’importante è remare tutti nella stessa direzione. Personalmente non avrei consentito la formazione di gruppi autonomi o civici da parte di iscritti al Pd e l’ho anche fatto presente nella fase della elaborazione delle liste, ma io non sono il segretario. 

    Giudizi positivi sono stati espressi nei tuoi confronti da Lucio Presta…..Se fosse rimasto lui il candidato sindaco contro Occhiuto pensi che il risultato poteva essere diverso?

    Guarda, a pochi giorni dalla presentazione delle liste con Lucio Presta in corsa, le formazioni politiche più strutturate, al di là del sostegno verbale, non avevano tirato fuori che pochi nomi. Penso che Presta avrebbe raccolto un cospicuo consenso dalla gente comune, ma non ci sarebbe stata la mobilitazione dell’apparato che si è vista nell’unico mese di campagna per l’on. Guccione. Ciò detto, la sconfitta era già scritta negli errori commessi nei mesi precedenti, non ultimo quello di non aver favorito un maggiore coinvolgimento della base nella elaborazione di un’idea di città alternativa a quella del sindaco uscente. Un percorso che avrebbe dovuto iniziare molti mesi prima e che, mi pare, non sia stato intrapreso neppure nella città capoluogo di regione, prossima al voto. Eppure la gente, anche quella vicina a noi, ci chiede sempre più ascolto nel momento della formazione del programma e delle liste.


    A proposito di Occhiuto, cosa ne pensi dell’annunciato rimpasto di giunta?
     

    Certo, nessuno rimpiangerà la scelta elettoralistica di Vittorio Sgarbi come assessore ad un centro storico che, oltre a cadere a pezzi, soffre di incuria ed abbandono sul piano ambientale e sociale.
    Quanto ai nuovi ingressi, come ho già avuto modo di dire qualche tempo fa, Occhiuto ha un’impostazione populista che propugna la scomparsa dei partiti per aprire alla politica “negoziale” dei notabili. In un gioco così, le dissidenze tattiche e strumentali sono il minimo. Basti pensare con quanta facilità si siano convertiti alla metrotranvia coloro che minacciavano di incatenarsi e che hanno vinto le elezioni a suon di banchetti e comitati per la raccolta delle firme.


    Il sindaco Occhiuto ha presentato alla città diverse opere da cantierizzare e altre che sono in fase di conclusione. Ma a Cosenza c’è davvero necessità di una metro? O non sarebbe meglio risolvere problemi più urgenti come l’ospedale tentando di trovare un accordo con il governatore Oliverio, o ancora, il fenomeno crescente delle rapine. E infine il randagismo altro allarme quotidiano?

    Sono da sempre convinta che la metrotranvia rappresenti un’opera fondamentale nella costruzione della città unica, nonché una buona opportunità per abbattere il traffico veicolare e recuperare l’abbandono del centro storico. Sono perciò lieta che il sindaco abbia finalmente scelto la strada del dialogo costruttivo e mi auguro adotti lo stesso approccio rispetto alla realizzazione del nuovo ospedale, destinato a sostituire la fatiscenza di quello attuale che determina stress qualitativi e di gestione. La nostra vera piaga è l’emigrazione sanitaria i cui dati sono allarmanti e ‘strozzano’ il bilancio regionale. Non credo e non voglio pensare che davanti ad una opportunità del genere, frutto di finanziamenti ad hoc già finalizzati nella programmazione comunitaria e nel patto per il sud, ci si possa dividere su questioni marginali come quella legata alla sua localizzazione. Confido che il buon senso possa prevalere anche su questo tema così delicato e legato alla vita delle persone.

    Sull’aumento degli episodi di criminalità rimando ad una efficace e condivisa nota del nostro capogruppo che non da oggi solleva la questione del funzionamento delle telecamere di sicurezza ed, ancor di più dopo l’intervista al questore Liguori, che abbiamo letto tutti con grande attenzione, invita ad un proficuo dialogo con tutte le istituzioni competenti. Tuttavia, si potrebbe riprendere la proposta già avanzata tempo fa, dei poliziotti di quartiere. Sulla questione del randagismo, infine, è programmata proprio in questi giorni l’audizione di alcune associazioni di volontariato che ci rappresenteranno il loro gradimento rispetto alle misure messe in campo dall’amministrazione. Ad oggi, ci risultano soprattutto due le criticità da affrontare e risolvere: episodi di randagismo dilaganti e incontrastati soprattutto nel centro storico, che ne aumentano il degrado, e una spesa esagerata per il mantenimento dei cani all’interno di canili rifugio fuori provincia. Di qui, l’idea di lavorare di più e meglio sulla fase delle adozioni, che nel mentre abbatterebbero i costi di mantenimento, eviterebbero l’esodo senza ritorno di molti amici a quattro zampe.

    Infine, circolano voci di una tua possibile candidatura alle prossime elezioni politiche. Chiacchiere oppure….

    Sono consigliere comunale da sei mesi ed ho ancora moltissimo da fare per quella parte di città che mi ha scelto, sia pure in un ruolo di opposizione. È vero che Occhiuto ha vinto col 60% ma c’è un 40% che ambisco a rappresentare al meglio, nel confro

    Astolfo Perrongelli

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