Rende, Piano Casa. Petrassi: ‘Ho votato contro perché snatura l’urbanistica cittadina’

Il consigliere de La Terza Rende polemizza con Pd e Insieme per Rende: “Oggi denunciano ma sono gli stessi che non si sono opposti a discutibili varianti”

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    Approvazione del Piano Casa a Rende, interviene il capogruppo in consiglio comunale de La Terza Rende, Carlo Petrassi: “Hanno ragione il segretario del PD e il segretario di Insieme per Rende quando denunciano il rischio che il nuovo piano casa approvato nello scorso Consiglio comunale possa rappresentante un pericolo oggettivo per l’assetto urbanistico della città e per il decoro urbano, da sempre considerato un punto di forza della nuova Rende – si legge in una nota stampa a firma di carlo Petrassi –  Peccato però dover registrare che gli stessi nel passato (ultimi 10/15 anni) non abbiano usato la stessa forza nel denunciare l’approvazione in Consiglio Comunale di discutibili varianti urbanistiche che si sono rivelate poco rispettose di quel rigore e decoro edilizio che hanno fatto di Rende la bella città che ancora ci ritroviamo”.

    “Del resto, il mio intervento in consiglio comunale – continua il capogruppo de La Terza Rende – con cui ho motivato il voto contrario al Piano Casa ha messo in evidenza tutte le perplessità circa la validità dello strumento urbanistico in oggetto. In particolare, un aumento di volumetria consistente rispetto al vecchio piano casa; la mancanza di un parere della commissione urbanistica allegato alla proposta di delibera consiliare; la mancanza di una previsione di massima su quanto il piano possa incidere sull’aumento di volumetria complessivo e il fatto che il piano sebbene preveda tutta una serie di paletti, di fatto, superati gli stessi, rende possibile qualsiasi intervento anche nelle zone centrali come Roges, Commenda, Quattromiglia”.

    “Tra l’altro – conclude Petrassi – pare che sul rispetto dei suddetti paletti e limitazioni dovrebbe vigilare la Commissione urbanistica, organo nominato dalla sola maggioranza. Uno strumento confusionario che non mira ad un obbiettivo chiaro e che rispecchia l’agire tipico dell’attuale amministrazione che non si cura degli interessi della città e dei suoi abitanti, ma solo degli interessi di pochi”.

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