Messa in ricordo di don Luigi Maletta

Era il 17 marzo del 1975 quando il parroco di San Gaetano si spense.

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    Per ricordare,  ritornando con la memoria a quel giorno in cui fervevano i preparativi per la Festa di San Giuseppe, venerdì 17 marzo alle 18 a San Gaetano, cuore pulsante e riferimento religioso di questa Fiera dal sapore pagano ma anche profondamente cristiano, la comunità parrocchiale insieme al suo parroco don Massimo Iacoianni, in occasione del 42esimo anniversario della morte, celebrerà una Santa Messa in suo ricordo, nell’ambito del novenario della festa di San Giuseppe iniziato lo scorso 10 marzo. A presiedere la cerimonia liturgica sarà monsignor Salvatore Nunnari vescovo emerito della diocesi di Cosenza- Bisignano. Un ricordo voluto anche dal gruppo scout Agesci Cosenza 1 e dal Centro Studi e Documentazioni Scout del Cosenza 1 “Don Luigi Maletta”. Nato a Parenti, ordinato sacerdote nel 1929, lo fu nel senso più compiuto ed elevato dell’accezione del termine. Pronto al richiamo della Patria, padre amorevole dei fanciulli abbandonati, amico, benefattore, umile e caritatevole, sempre sereno anche di fronte alle ingratitudini, alle insidie e alle incomprensioni, Don Luigi Maletta dedicò la sua vita alla gioventù prendendo alla lettera il motto evangelico “lasciate che i pargoli vengano a me”. A lui si deve il primo circolo cattolico ricreativo “San Luigi”, completo di cappella, che realizzò nel popoloso rione dei Tribunali e dove i ragazzi potevano passare dal gioco alla preghiera. Dal 1929 al 1935, unitamente al sacerdote Attilio De Fiore, fu Vicario Cooperatore della parrocchia di San Gaetano. Scoppiata la guerra etiopica partì volontario e fu decorato della medaglia di bronzo e croce di guerra al Valor Militare. Ammalatosi di malaria fu rimpatriato e ricoverato per oltre un anno all’ospedale di Caserta. Nel 1938 ritornò in parrocchia quale assistente ecclesiastico dell’associazione cattolica giovanile “Pier Giorgio Frassati”. Nel marzo del 1940 l’allora Arcivescovo, monsignor Roberto Bogara, gli affidò la parrocchia di San Gaetano. In 35 anni di apostolato la sua vita fu dedicata ai giovani. A lui si devono numerose vocazioni sacerdotali, il campeggio dei giovani in Sila, il cinema parrocchiale e l’assistenza ai nomadi. La seconda guerra mondiale portò in città fame, miseria e bombardamenti. Il 28 agosto del 1943 aerei inglesi distrussero quasi totalmente la chiesa di San Gaetano. In quella circostanza don Luigi perse la madre e la sorella. Animato da uno spirito pragmatico diede nell’immediatezza inizio alla ricostruzione della chiesa e alla creazione del “Villaggio del Fanciullo”, dove trovarono paterna accoglienza duecento bambini abbandonati che ivi ricevettero studi e ospitalità. “Opera meravigliosa di carità cristiana” la definì Pio XII. Nel 1945  fondò il gruppo scout “Cosenza 1” che dopo tutti questi anni è ancora presente nella Parrocchia. In occasione dell’anniversario della sua morte quello che ancor oggi si sente con orgoglio il “suo” gruppo scout anima il “Centro Studi e Documentazioni Scout” per consegnare ai posteri il lavoro di questo valente sacerdote ed educatore. Perché la vita di don Luigi Maletta fu un vero apostolato da affidare alle future generazioni: Un eroe, uno di quei punti di riferimento che danno consistenza al tessuto sociale. Protagonista di una storia che ha sede non solo nei libri ma soprattutto nel profondo delle anime.  A testimonianza di trova valore quanto disse, nel 1975, l’allora arcivescovo di Cosenza monsignor Enea Selis ricordando la figura di don Luigi: “abbiamo visto con sorpresa folle di persone, soprattutto giovani, piangere di commozione perché la morte aveva loro rivelato, in modo forse inatteso ma evidente, quanta parte avesse avuto nella loro vita la presenza, la parola, l’amicizia di questo sacerdote”

     

     Francesca Cannataro

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