A COLPI DI…PALETTA. Allarme Portapiana

I guai ci sono tutti e vanno ben oltre i problemi, fisiologici, di manutenzione di una zona antica (di Saverio Paletta)


A Portapiana i nodi stanno arrivando al pettine con una certa puntualità, grazie al lavorio dei media e dei social network. Stando alle ultime segnalazioni dei residenti, da circa un anno è crollato un muro di cemento nei pressi delle case popolari. Come se non bastasse, a qualche centinaio di metri di distanza, la parete di contenimento che imbriglia la collina si è aperta tre mesi fa e ha rovesciato sull’asfalto le sue pietre e un po’ del terreno che doveva imbrigliare.

Quest’ultimo guasto è avvenuto in una zona sensibile: di fronte al Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” e alla vicina chiesa della Sanità. Ma c’è dell’altro: corso Vittorio Emanuele è pesantemente dissestato: nel fondo stradale si sono formati i consueti “crateri” che mettono a repentaglio l’integrità dei veicoli e l’incolumità dei passanti. Inoltre, il parcheggio coperto, costruito per le esigenze di fedeli che frequentano la chiesa e degli utenti del Conservatorio, è in disuso da anni, con un risultato pesante: molti sono costretti a parcheggiare le auto a lato della strada nonostante il divieto di sosta e riducono così la carreggiata, già strozzata dai crolli e resa problematica dalle buche.

Nelle ore di punta, segnalano i residenti (alcuni di loro in modo piuttosto colorito) il traffico “impazzisce” e si ingorga in più punti: chi va al Conservatorio a studiare e ad esercitarsi sullo strumento, chi attraversa Portapiana per accompagnare i figli al Liceo “Telesio”, chi, infine, attraversa la storica collina per andare al lavoro… E la sera la situazione non migliora, visto che il quartiere collega pure la città al suo monumento più antico, il Castello Svevo, alle frazioni e ai paesi limitrofi. Gli abitanti di questa zona e chi la deve attraversare non sono messi proprio bene.

A questo punto una riflessione è doverosa, visto che la cura dei quartieri è stata un punto forte del programma con cui Occhiuto ha stravinto il suo secondo mandato al primo turno meno di un anno fa: che aspetta l’amministrazione ad intervenire almeno sui problemi più urgenti? Che ci vuole a ripristinare due pareti e a colmare delle buche? Sono richieste minime, che tuttavia fanno la differenza tra un quartiere vivibile e uno che non lo è. Certo, gli interventi, soprattutto strutturali, di cui ha bisogno il centro storico sono tantissimi e di sicuro più incisivi e, quindi, costosi delle ristrutturazioni di cui ha bisogno Portapiana. Ma è il caso di iniziare da queste operazioni “minime” e urgentissime, non fosse altro per dare un segnale importante ai cittadini: per dire loro che il Comune non li lascia da soli ad affrontare (e subire) problemi che in una città civile non dovrebbero proprio esistere.

Saverio Paletta, giornalista