Manifesti sessisti Motoraduno Corigliano. Iacucci: ‘La provincia non ha dato alcun patrocinio’

Scoppia il caso. La consigliera regionale di Parità Tonia Stumpo: “disgustata da una tale mercificazione del corpo femminile"

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    Nuovo caso di manifesti bollati come sessisti. Questa volta è una locandina del motoraduno che si terrà a Corigliano Calabro a giugno a suscitare indignazione anche perchè la cittadina dello jonio cosentina è il paese natale di Fabiana Luzzi, alla  quale è statto dedicato anche un centro antiviolenza. Di seguito la nota ricevuta dall’ente del presidente Iacucci:

    “La Provincia di Cosenza non ha mai concesso il proprio patrocinio al Motoraduno nazionale che si terrà a Corigliano i primi di giugno, né ha mai autorizzato gli organizzatori all’uso del logo dell’Ente sui manifesti pubblicitari”.

    A dichiararlo è il Presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci, che prende nettamente le distanze dalla pubblicità sessista dell’evento, il cui messaggio allusivo e denigratorio nei confronti della figura femminile “indigna ed offende, perché fortemente discriminatorio”.

    Sulla vicenda interviene anche la consigliera regionale di Parità, Tonia Stumpo, che si dice “disgustata da una tale mercificazione del corpo femminile, che porta con sé un giudizio di valore del ruolo della donna assolutamente negativo ed aberrante.

    Una scelta comunicativa che fa specie, perché fa intendere la donna come un mero oggetto e finisce col favorire l’allarmante fenomeno della violenza di genere”. Franco Iacucci e Tonia Stumpo, congiuntamente, condannano il manifesto pubblicitario dell’evento e ogni uso improprio e sessista dell’immagine della donna, che offende l’intera società civile e progredita.

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