L’INTERVISTA Carlo Tansi: ‘Ecco perché in caso di terremoto oggi la Calabria è più sicura’. E intanto prevede ‘terremoti giudiziari’

Dai piani di emergenza comunali alla nuova sala operativa. E le altre novità. ‘La Protezione civile non può essere bloccata dalla burocrazia. E io denuncio’

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    ‘I terremoti non si prevedono. Ma al momento posso prevedere alcuni terremoti. Giudiziari. Abbiamo fatto molte denunce’. E poi ancora: ‘Va smantellato il sistema di burocrazia di dirigenti e funzionari che fanno ostruzionismo rispetto alle scelte dei vertici della Regione. Io denuncio perché se si puntano i riflettori poi i risultati si vedono’.

    Carlo Tansi, direttore della Protezione civile regionale, è ribelle nelle idee. Ma pure ‘rivoluzionario’ nei fatti. E cita numeri, leggi fatte e fatti concreti, prova che oggi la Calabria, in caso di terremoti, alluvioni e gravi calamità, è più sicura.

     

    A  Calabriainforma.it, a ottobre, aveva parlato di un covo di interessi illeciti venuto fuori e tanti problemi da risolvere. Direttore Tansi, oggi la Calabria è una regione più sicura? 

     

    Sì. Oggi i Comuni che hanno il primo strumento fondamentale per fronteggiare un terremoto, il Piano di emergenza comunale, sono passati dal 54 per cento all’83 per cento. 

    Mi sono impuntato. E come? Vincolando. E’ stata fatta una delibera di giunta per cui chi non ha i piani di emergenza comunali non può chiedere fondi per adeguamento sismico. 

    Inoltre prima si parlava di miglioramento sismico. Questa è voce generica, adeguamento è voce precisa: significa rendere un edificio pubblico al cento per cento resistente ai terremoti.

    Adeguamento dunque e non miglioramento. Non fondi a pioggia. Per adeguarsi, però, devono avere prima il piano di emergenza comunale. 

    Ma c’è di più. Prima i singoli piani stavano nei cassetti. Ora sono informatizzati, manca solo meno del cinque per cento sul totale, e saranno pubblicati sulla piattaforma internet tra qualche settimana.

    In caso di calamità di terremoto anche da Roma potranno intervenire attraverso il sistema informatico. Sono Calabria e Lombardia ad aver informatizzato i piani di emergenza comunali.

    Così da poter conoscere da Roma zone atterraggio elicotteri, aree di ammassamento per le tendopoli, Comune per Comune.  Non si può improvvisare l’emergenza. 

     

    I piani prima erano solo sulla carta e non fruibili nella sostanza?

     

    Esattamente. A rafforzare questo discorso anche i cartelloni. Siamo già partiti con Catanzaro che è stato il primo che ha presentato piano comunale aggiornatissimo.  

    Decine di migliaia per tutti i Comuni della Calabria con indicazione delle aree di emergenza.

    E poi vanno divulgati tramite app. La nostra, ora in via sperimentale, che individua aree di emergenza, si chiama Easy plan noi la stiamo testando e funziona offiline perché in caso di calamità non c’è collegamento telefonico.

     

    Cos’altro è stato realizzato? Partiamo dalla sala operativa 

     

    Quando sono arrivato ho eliminato tutta una serie di straordinari, aspettative, reperibilità inutili che venivano dati anche ad amministrativi e personale assolutamente poco specializzato e una sala operativa come un call center. Gli autisti non avevano autorizzazione per la guida dei mezzi speciali, per esempio.   

    Ho trovato, come denunciavo, 91 persone che rispondevano al telefono. Ora questo numero è di poco più di 30, ma altamente specializzato. Il personale ora è operativo e divenuto versatile.  

    La nuova sala operativa fa sì che da internet in tempo reale si potranno sapere tutte le emergenze che si stanno verificando in Calabria.

    La sala operativa deve funzionare in modo modulare, con tutti i dipendenti funzionali nell’emergenza. Un sistema versatile per intervenire con mezzi meccanici e tecnici che devono supportare i sindaci. 

    Sulle associazioni di volontariato abbiamo approvati il nuovo regolamento regionale delle associazioni, con certificazione antimafia obbligatoria per tutte le cariche nelle associazioni, infatti stiamo cancellando la Misericordia di Isola Capo Rizzuto. 

    C’è poi il problema della legge regionale. Quella calabrese non è stata adeguata, è di vent’anni fa 

    Questo come ho già detto è la mia più grande priorità: sono disposto a dimettermi anche domattina se non viene adeguata.

    Le altre regioni d’Italia lo hanno fatto, l’unica cenerentola d’Italia la Calabria, proprio quella in cui i terremoti storicamente sono i più violenti. Dipende dalle nostre faglie.

    Il presidente della Regione Oliverio mi ha dato la piena disponibilità ma ci sono forti resistenze in certe stanze della Regione.

    Perché? 

    Perché non cambiare, a scapito della sicurezza, fa comodo a certo sindacato e certa politica che vogliono mantenere intatto il sistema in modo tale che quando Carlo Tansi ‘finisce di rompere le scatole’ tutto torna come prima.

     

    Lei ha denunciato alla Procura alcune cose inerenti a quello che ha definito ‘un covo di interessi illeciti e di malaffare’

     

    Spero di fare da cavallo di Troia per scardinare il sistema, che non coinvolge solo la Protezione civile, e la burocrazia che paralizza. 

    La Protezione civile è emergenza non può essere bloccata dalla burocrazia.  

    Il presidente Oliverio mi sostiene in tutte le battaglie. Se non ci fosse stato lui mi sarei già dimesso. 

    Tuttavia alcuni apparati della Regione remano contro Oliverio. 

    La politica si rinnova e la burocrazia rimane. 

    Bisogna smantellare il sistema della burocrazia di dirigenti e di funzionari infedeli rispetto alle direttive che vuole impartire il vertice della regione poco solidali con l’idea di cambiamento che vuole impartire la giunta.

     

    Quali gli altri provvedimenti realizzati? 

     

    Mi preme parlare della nuova legge sugli inerti fluviali. I nostri fiumi sono completamente intasati di detrito. Questo detrito deve essere ripulito perché con le alluvioni si stratifica e se non viene rimosso gli alvei si chiudono.

    Finora è esistita una legge regionale che fa in modo che se caccio una pietra vengo arrestato.

    Questa legge tutelava i proprietari delle cave. Perché l’unico modo di prelevare materiale, era prenderlo dalle cave sventrando le montagne.

    Invece abbiamo modificato la legge e possiamo prendere il materiale non sventrando le cave ma pulendo i fiumi prelevando da dove i fiumi sono intasati occludono gli alvei e li si può prelevare. Stipulando una convenzione che è a costo zero per la Regione. Questa la grande novità. 

     

    Carlo Tansi, vocifera qualcuno, futuro candidato a presidente della Regione?

     

    (Ride). No. Io so fare il geologo. Sto bene dove sto.

     

    Laura Cimino

     

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