GIORNO 6. Quella dei cani randagi è un’emergenza. Il problema va risolto!

COSENZAINFORMA CONTRO IL RANDAGISMO. La nostra è una “battaglia” di civiltà in cui non patteggiamo per nessuno. Vogliamo, pretendiamo che si intervenga ed in fretta. Dall’Asp non abbiamo ancora ricevuto notizie sulla nostra richiesta d’intervista a Bonofiglio. Intanto possiamo dire che le adozioni ci sono state e che superano le 140 unità.

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    Quello dei cani randagi è diventato un problema in città. Noi di Cosenzainforma pretendiamo, in nome e per conto di tutta la cittadinanza, che si ponga rimedio. Amiamo i cani, ma quelli pericolosi per l’uomo vanno catturati e chiusi in un canile. Il delegato del sindaco all’emergenza randagi dice che tocca all’Asp provvedere alla cattura, e questo è vero perché così recita una legge regionale. L’Asp, a cui abbiamo chiesto l’autorizzazione ad intervistare la dottoressa Tiziana Bonofiglio, responsabile dell’Unità di veterinaria e a cui fa espresso riferimento Bozzo, non ci ha ancora risposto. Non riusciamo, quindi, a conoscere il motivo per il quale l’Asp, se effettivamente sollecitata dal Comune, non cattura i cani aggressivi. Qualcuno ipotizza che per l’intervento il Comune debba pagare, e che, quindi, l’Asp non interverrebbe perché il Comune non pagherebbe. Intanto, come Cosenzainforma, ci teniamo a chiarire che il nostro modo di fare giornalismo non prevede prese di posizione a favore di una o dell’altra parte. Il nostro è un giornalismo scevro da condizionamenti e da volontà belligeranti contro qualcuno. Crediamo di aver fornito ampiamente testimonianza della nostra assoluta imparzialità, in questi quasi otto mesi di attività del nostro giornale, dando voce a tutti. A dimostrazione del nostro modo corretto di fare giornalismo, rispondiamo noi all’avvocato Giacomo Anelli che, nel suo intervento su Cosenzainforma di ieri, sottolineava come la colpa della mancata cattura debba essere addebitata all’Asp, ma, ad un certo punto, ha fatto riferimento alle adozioni ad una banca dati che dovrebbe esistere e che non c’è. Ci permettiamo di dire all’avvocato Anelli, che qualcuno vorrebbe al posto di Bozzo, che la nostra “battaglia” è indirizzata alla cattura dei cani pericolosi che vagano liberamente a Cosenza, e che gradiremmo che gli interventi abbiamo ad oggetto questo tema. E, comunque, ci siamo documentati ed abbiamo rilevato che da settembre sono stati adottati oltre 40 cani attraverso manifestazioni di piazza realizzate all’uopo, e oltre 100 direttamente in canile. Quindi, possiamo dedurne che la politica delle adozioni adottata e promossa dal Comune stia sortendo i frutti auspicati. Né Bozzo, né Occhiuto hanno bisogno di una nostra difesa d’ufficio, ma le cose che stanno funzionando bisogna avere l’onesta intellettuale di riconoscerle. Così come rimane invariata la nostra considerazione sull’emergenza randagismo, che tale è, e che va risolta al più presto.

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