Monitoraggio emergenze ambientali dell’area di Castrovillari, Pollino, piana di Sibari

Perlustrazione per individuare le criticità

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    Un’intensa attività di monitoraggio è stata messa in atto nei giorni scorsi dalle associazioni e dai comitati ambientalisti, rappresentati da Ferdinando Laghi, vice presidente nazionale dell’Associazione Medici per l’ambiente, che ha accompagnato l’onorevole Paolo Parentela, M5S, in visita alle emergenze territoriali dell’area Castrovillari, Pollino, piana di Sibari.

    Prima tappa, la centrale del Mercure: la cosa che immediatamente salta agli occhi è la lunga teoria di camion, che entrano nell’area, dove, beninteso, gli ambientalisti non sono stati ammessi, perchè sprovvisti della necessaria autorizzazione. Non è dato sapere, al momento, né la quantità né la tipologia o la provenienza del legname, contrariamente all’impegno che Enel aveva assunto, di rendere pubblici, cioè, questi dati.

    Nel corso dell’ultima assemblea degli azionisti, i rappresentanti aziendali avevano invece sostenuto il contrario, proprio per questo nel prossimo Consiglio Direttivo del Parco del Pollino la questione open data della centrale del Mercure sarà uno dei punti all’ordine del giorno. Sul fronte occupazione, invece, nessuna novità: è stato ribadito all’on. Parentela che chi lavora in centrale viene da altri centri, non si tratta quindi di nuovi assunti. Seconda tappa, la discarica di Castrovillari: oramai satura, andrebbe solo tombata.

    Su di essa sono state aperte vertenze importanti da parte dei rappresentanti del settore agricolo e di diverse sigle ambientaliste, sia locali che nazionali; sono anche stati presentati esposti alla Procura di Castrovillari. Motivo del contendere, i lavori dimessa a norma e tombatura, pari a un milione di euro, di fondi europei erogati dalla Regione, e il fatto che l’impianto sorga al centro del Distretto agroalimentare. Inoltre, c’è il ragionevole sospetto che sia stato modificato l’assetto dei luoghi, sollevando il bordo esterno per farla sembrare più capiente e scongiurarne la chiusura. Va detto che a Castrovillari la raccolta differenziata si attesti attorno al 50 % circa, ma potrebbe essere implementata con una maggiore promozione del compostaggio e l’applicazione di sconti più convincenti.

    Terza tappa, Cammarata, nella piana di Sibari. Qui la situazione è incandescente: il pescheto più grande d’Europa e tutte le altre colture di qualità sono messi seriamente a rischio dal progetto di Ecologica Sud, che vorrebbe realizzare in pieno Distretto Agroalimentare di qualità una piattaforma trattamento rifiuti, dove confluirebbero centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti, anche speciali, provenienti da Campania, Puglia, Basilicata e, naturalmente, Calabria.

    Un problema serissimo, visto che quello che da solo l’ impianto produce e che va smaltito corrisponde al doppio del quantitativo prodotto in un anno da Castrovillari e necessita della stessa acqua di un paese di 3500 abitanti. La ditta proponente ha richiesto alla Regione il certificato AIA ma le associazioni professionali degli agricoltori, gli imprenditori del settore agricolo, la Cgil, i piccoli operatori, le associazioni e i comitati locali, come hanno manifestato nel corso di un’accesa assemblea, faranno di tutto per scongiurarne la realizzazione e hanno già provveduto a inoltrare singolarmente alla Regione le proprie osservazioni in merito, rimanendo pronti a una eventuale mobilitazione. Inoltre, dal dibattito seguito all’ultimo consiglio comunale è venuto fuori che accanto all’Ecologica Sud potrebbe esserci la società Calabra Maceri e Servizi, anche se ufficialmente non figura.

    Quest’ultima società segue 24 Comuni nella provincia di Cosenza per la raccolta differenziata. Come risulta dagli Atti della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, la criticità del sistema ambiente calabrese era e continua a essere rappresentato proprio dalla gestione dei rifiuti, in particolare da quelli speciali. Dopo il primo risultato ottenuto dal Comitato ambientale presilano, cui si sono aggiunti i 13 sindaci firmatari della delibera, per la discarica di Celico, ora si chiede la certificazione AIA per una piattaforma fortemente impattante. Insomma, gli ambientalisti e tutti coloro che hanno a cuore la legalità, insieme con l’ambiente, non possono distrarsi o riposare neanche un attimo.

    Tania Paolino

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