Nuovo contributo sui permessi di soggiorno elettronici

Contestazioni tra gli immigrati alla nuova norma, che ha valore retroattivo

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    Brutta sorpresa per chi è andato a ritirare il permesso di soggiorno elettronico in Questura. Alla porta dell’Ufficio immigrazione ha trovato affisso un avviso, in cui si chiede l’integrazione di un contributo per il suo rilascio. Il ministero dell’Economia e Finanze, di concerto con quello dell’Interno, ha ripristinato infatti la suddetta tassa per gli stranieri di età superiore ai diciotto anni. Questa determina è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 8 giugno, data a partire dalla quale si deve regolarizzare la propria posizione, secondo i seguenti criteri: 40 euro per i permessi di soggiorno elettronici di durata superiore a tre mesi e inferiore a un anno; 5 euro per quelli di durata superiore a un anno ma inferiori a due; 100 euro per i permessi di lungo periodo in UE. Nello stesso avviso, inoltre, è scritto in grassetto che tale contributo “è dovuto anche per il ritiro degli PSE già prodotti e messi in consegna in data anteriore al 9 giugno corrente”.

    In poche parole, la norma è retroattiva, cosa che in questa situazione espone gli immigrati alla nuova tassazione loro malgrado, e sì, perchè molto di frequente accade che le domande vengano presentate anche mesi prima del rilascio del permesso di soggiorno elettronico, spesso a ridosso della loro scadenza. La situazione descrittaci è la seguente: l’ufficio immigrazione della Questura di Cosenza è una stanzetta, in cui a volte si trovano ad attendere anche 50 persone. Non vi sono servizi igienici e, se l’attesa è lunga, è grave anche il disagio, particolarmente per donne con bambini piccoli a seguito. Se per rimediare si va al bar, si perde il proprio turno e con ogni probabilità si deve ritornare un altro giorno e si deve chiedere un’altra giornata al datore di lavoro. Così facendo, il caos è dietro l’angolo e poco si potrà fare per scongiurare una protesta, dal momento che ora ai tempi biblici si somma il nuovo contributo. Anche gli impiegati di quell’ufficio sono costretti a lavorare in un ambiente difficile, con la tensione che in certi giorni arriva alle stelle.

    Tania Paolino

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