‘I calabresi non hanno l’anello al naso e sono stanchi di essere presi in giro’

Interviene il consigliere delegato ai trasporti della Provincia di Cosenza (nella foto), sulla gestione superficiale dell’autostrada A2

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    “L’Anas, anziché risolvere le criticità sulle strade ed autostrada calabrese di propria competenza, non solo le accresce, ma addirittura ricorre alla burla della inaugurazione della nuova autostrada del Mediterraneo del 22 dicembre 2016, per richiuderne lunghi tratti ad appena poche settimane di distanza, avviando gli ennesimi lavori di ammodernamento che dopo 4 mesi sembrano ancora in alto mare”. E’ quanto afferma Felice D’Alessandro, consigliere delegato ai trasporti della Provincia di Cosenza, intervenendo a gamba tesa contro la gestione superficiale dell’autostrada A2 ed a sostegno dei sindaci del Savuto che, nei giorni scorsi, in una lettera ai vertici dell’azienda autostradale italiana hanno espresso amarezza e sgomento per quello che sta accadendo sul tratto autostradale compreso fra gli svincoli di Altilia e Cosenza Sud. “A questi sindaci – prosegue D’Alessandro – ed a tutti gli automobilisti che ormai quotidianamente soffrono enormi disagi nella percorrenza della nostra autostrada, costretti ad interminabili code sotto i sole cocente di luglio, manifesto la mia solidarietà e vicinanza istituzionale. Insieme ad essi sono pronto a scendere personalmente in campo per richiamare alla propria responsabilità l’Anas, che prosegue in una gestione scellerata della propria attività istituzionale sui nostri territori, dimostrando anche una inadeguatezza tecnico- professionale. Ed, infatti, insieme ad una generale e, negli anni, costante disattenzione sulla viabilità calabrese, con una A2 in cui per molti tratti non solo non esiste la terza corsia ma manca pure la corsia di emergenza, si nota la volontà pervicace di svolgere taluni lavori proprio nel periodo estivo, quando cioè il nostro mare e le nostre montagne potrebbero richiamare un maggiore afflusso di turisti. A questo punto è lecito chiedersi se l’Anas lo fa scientemente o per inadeguatezza della propria classe dirigente. In entrambi i casi il Governo del Paese se ne deve assumere la responsabilità ed agire di conseguenza, mandando a casa gli eventuali furbetti o gli incompetenti. In questo contesto, infine, è del tutto evidente che anche i nostri rappresentanti al governo di Roma, parlamentari e senatori, debbano farsi portatori di una forte protesta per chiedere ed ottenere interventi risolutivi immediati. Sostenendo, peraltro, le richieste più volte reiterate del Presidente della Regione, Mario Oliverio, di chiudere una telenovela vergognosa ed insopportabile che, peraltro ha esposto l’immagine e la credibilità dell’allora premier Renzi e del Ministro Delrio”.

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