Un nuovo Centro di Accoglienza straordinaria a Silvana Mansio?

“Ci preoccupa e non poco questa ipotesi perchè una località turistica, a 1400 metri di altezza, già penalizzata dalla carenza di servizi pubblici importanti, e con 13 famiglie che vi abitano stabilmente nell’intero arco dell’anno, non può rappresentare un adeguato luogo di accoglienza”

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    E’ quanto afferma l’avv. Marco Oliverio, segretario zonale del Pd Presila ed ex Sindaco di Pedace.“Come Pd, ad ogni livello ed in primis in quello nazionale, stiamo pagando prezzi altissimi e salatissimi- prosegue Oliverio – per la nostra ideologia da sempre favorevole alla solidarietà ed al sostegno di chi è meno fortunato di altri. L’accoglienza, però, deve essere ben strutturata ed organizzata a tutela della dignità individuale del richiedente asilo ed in generale dello straniero,ma anche nel rispetto di chi li ospita. Tutto ciò, a mio parere, non potrà verificarsi a Silvana Mansio con l’istituzione di un Cas, che in altre realtà ha già mostrato tutte le sue deficienze in quanto questi centri sono in realtà strutture provvisorie, non di diretta responsabilità degli enti territoriali, ma affidate in convenzione dalle Prefetture a cooperative, associazioni e strutture alberghiere che, proprio per la caratteristica di provvisorietà “seppur molto spesso disattesa), non prevedono alcuna attività di integrazione sul territorio. Ben diverso, quindi, dal discorso Sprar, dove i protagonisti sono gli enti territoriali. In questo caso, infatti, sono le amministrazioni comunali o provinciali a presentare i progetti Sprar per accogliere gli stranieri, prevedendo l’accoglienza di singoli e/o famiglie in appartamenti o in centri collettivi, e lo svolgimento di una serie di iniziative per favorire la loro integrazione sul territorio, assicurando servizi importanti come l’ assistenza sanitaria, l’assistenza sociale, inserimento scolastico dei minori, servizi per l’inserimento lavorativo ecc. A Pedace, per esempio, abbiamo uno Sprar ed accogliamo dignitosamente circa dieci giovani che si sono già ben integrati con i residenti. Su questi dati oggettivi si basa la mia contrarietà ad istituire un Cas a Silvana Mansio, su cui, mi auguro, rifletta anche il commissario prefettizio del Comune di Casali del Manco”.

    Immagine di repertorio

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