D’Alessandro: ‘La Sila è uno sgrigno di storia e di cultura e occorre valorizzarla’’

Il consigliere provinciale individua in un’azione sinergica ed unitaria i punti strategici per far ripartire l’intero altopiano

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    “L’altopiano silano è uno scrigno che conserva, ancora per molti versi intatto, un capitale paesaggistico, ricco di storia e di cultura, di inestimabile valore e di suggestiva bellezza. Un patrimonio naturalistico che, unito alle peculiarità della tradizione agricola, artigianale ed enogastronomica locale, può e deve rappresentare la chiave di volta di uno sviluppo sostenibile economico e sociale capace di produrre benessere e progresso per l’intero territorio provinciale e regionale. Di ciò dobbiamo tutti prendere pienamente coscienza e cominciare a lavorare per valorizzarlo al meglio, in modo da far ripartire una economia ancora troppo debole, che ha bisogno di sostegno ed incentivi”. 

    È quanto afferma il consigliere provinciale con delega alle attività produttive della Provincia di Cosenza, Felice D’Alessandro, che individua in un’azione sinergica ed unitaria i punti strategici per una ripartenza dell’intero altopiano silano. “Tutela dell’ambiente, ammodernamento viario e creazione di strutture turistiche moderne – prosegue D’Alessandro – rappresentano le priorità da affrontare. Per quanto concerne l’ambiente, il primo punto riguarda la sua tutela e la sua salvaguardia. Bene ha fatto recentemente il presidente Oliverio ad accogliere il grido di allarme lanciato dai cittadini e dalle istituzioni ed a sospendere l’attività della discarica di Celico. Ora, però, bisogna andare oltre bonificando il vecchio ed il nuovo sito e chiudendo definitivamente un impianto che, oggettivamente, impedisce ed ostacola ogni tipo di sviluppo e di crescita nell’intero comprensorio. 

    Per quanto riguarda la viabilità è necessario far capire definitivamente all’Anas che la SS107 è un’arteria di grande comunicazione, che deve servire soprattutto a valorizzare la bellezza e la peculiarità del Parco Nazionale della Sila. Non è più tollerabile che questa importante infrastruttura sia trascurata e dimenticata com’è avvenuto in questi anni. Per cui, dopo la risoluzione delle problematiche legate al viadotto Cannavino, l’Anas dovrà provvedere ad un ammodernamento complessivo dell’arteria. Non è più rinviabile, infatti, un’azione di risanamento del manto stradale che soprattutto in inverno si presenta oltremodo insicuro e pericoloso, anche per la mancanza di una moderna ed efficiente segnaletica stradale sia orizzontale che verticale e di un’adeguata illuminazione delle gallerie.

    Per quanto concerne più specificamente le problematiche del viadotto Cannavino, nell’incontro in prefettura, previsto per martedì prossimo, con i dirigenti Anas, chiederò un cronoprogramma dei tempi di attuazione dell’intervento oltre che adeguate soluzioni agli attuali percorsi alternativi che tanti disagi stanno provocando nei territori attraversati e fra le popolazioni. Le località di Lorica e Camigliatello, infine, devono diventare volano di sviluppo dell’intera zona e per questo devono essere adeguatamente supportate e ammodernate, attraverso collegamenti di trasporto pubblico adeguato alle esigenze di turisti e cittadini, soprattutto durante i periodi festivi e nelle ore serali .

    E’ insopportabile, inoltre, che un impianto, moderno ed attrezzato, come quello sciistico di Lorica, che doveva essere inaugurato in tutta la sua bellezza e funzionalità nella scorsa stagione invernale, rimanga ancora chiuso con conseguenze gravissime sull’economia dell’intera zona. Su questo versante, fermo restante l’opera meritoria che sta conducendo la magistratura a cui guardo con estrema rispetto, io credo che sia arrivato il tempo di accelerare per quanto più possibile ogni atto e procedura per dare al più presto la fruibilità della struttura alla comunità ed ai turisti della Sila.

    Ciò significherebbe, infatti, ridare la speranza di lavoro a tanti imprenditori, giovani e meno giovani, che su quel bene hanno investito tempo e denaro ritenendolo, a giusta ragione, uno straordinario polo di attrazione turistica”. “In tal senso – conclude il consigliere provinciale – chiedo al presidente Oliverio di intervenire per risolvere una situazione che al momento appare senza sbocchi; per quanto mi riguarda, invece, promuoverò già nelle prossime settimane un incontro con gli operatori del territorio, con i quali vorrò confrontarmi su questi problemi e sulla valorizzazione dei nostri laghi, che rappresentano una miniera che noi non stiamo assolutamente utilizzando e valorizzando”.

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