Pulizia nel parco fluviale dell’Emoli (FOTO)

Dopo aver raccolto le lamentele dei cittadini, i ragazzi dell’associazione civica Rende Protagonista, si sono rimboccate le maniche, e hanno pulito il più possibile

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    È un altro fiore all’occhiello di Rende. Il parco fluviale dell’Emoli, l’affluente del Crati che demarca il confine tra la città del Campagnano e il vicino San Fili, è il polmone verde di Quattromiglia. Il frequentatissimo punto di ritrovo per gli abitanti della zona e non solo, dove molti cittadini fanno sport, passeggiano i propri animali domestici o, più semplicemente, trascorrono qualche ora all’aria aperta.

    Il degrado, insomma, è l’ultima cosa desiderabile in questo fazzoletto di verde, ma, purtroppo, anche la più evidente: rifiuti di ogni sorta, inclusi pezzi di arredamento ed elettrodomestici, buttati negli angoli più impensati, suppellettili, in particolare le panchine, danneggiate e piccoli acquitrini che si formano qui e lì a lato del torrente.

    Dopo aver raccolto le lamentele dei cittadini, i ragazzi dell’associazione civica Rende Protagonista venerdì sera si sono rimboccate le maniche (è solo una metafora: dato il caldo indossavano le consuete magliette rosse) e, sotto gli sguardi dei cittadini, hanno pulito il più possibile. Il loro bottino, alla fine, è stato di cinque sacchi industriali colmi all’orlo di vari rifiuti, tra cui spicca un copricerchione, più un materasso abbandonato. «Abbiamo fatto il possibile», spiega Andrea Ferretti, il presidente di Rende Protagonista. «Ma non siamo riusciti a pulire quanto volevamo: il parco è troppo sporco ed è evidente che necessita da tempo di cure adeguate». Con la pulizia di venerdì, Rende Protagonista fa il bis della manutenzione del Parco Robinson, che risale a oltre un mese fa. Nel caso del parco dell’Emoli, tuttavia, occorre ricordare che l’associazione aveva, alcune settimane fa, inoltrato al Comune una richiesta di pulizia, con tutta evidenza disattesa nonostante le rassicurazioni del sindaco. «Io abito a Quattromiglia e perciò sono riuscito a rendermi conto di persona e a captare in tempo reale le lamentele dei cittadini», prosegue Ferretti, «e ci siamo dati da fare. Certo, duole constatare l’inciviltà di varie persone, che scambiano i beni pubblici per discariche, ma c’è da dire che le istituzioni dovrebbero essere più presenti: non mi riferisco solo alla pulizia, ma anche alla custodia, visto che, mi permetto di ricordarlo, certe forme di inquinamento sono contemplate anche dal codice penale».

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