Lento – Snalv Calabria: A rischio 499 posti di lavoro nelle Residenze sanitarie

Il rappresentante sindacale: “Chiediamo un incontro urgente al presidente Mario Oliverio e al commissario ad acta Massimo Scura”

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    “In Calabria nel mentre la magistratura scoperchia la pentola delle indebite appropriazione di danaro destinato all’ assistenza di Anziani e cittadini non autosufficienti il la Regione Calabria con decreto DCA n. 102 del 11 luglio 2017 ridetermina i requisiti organizzativi delle Rsa applicando una drastica riduzione delle tariffe”. Si legge nel comunicato firmata dal segretario Snalv Calabria, Antonio Lento.

    “Tale manovra correttiva imporrebbe una forte riduzione di personale, come annunciato in data 17 luglio 2017 dalle Associazioni di categoria Uneba – Anaste – Associazione Italiana Ospedalità Privata – Aris e Agidae, che si concretizzerebbe su circa 499 perdite occupazionali”.

    Per Lento questo decreto: “Rappresenta un ulteriore atto scellerato di un commissariamento della sanità calabrese che agisce senza alcun criterio, senza tener conto delle necessità delle Residenze sanitarie assistenziali e soprattutto senza ascoltare i bisogni dell’utenza”.

    “La nuova rimodulazione infatti se così applicata produrrebbe gravi diseconomie alle aziende interessate con la conseguenza di notevoli licenziamenti di personale pari a circa 500 unità, se a questo consideriamo che i restanti lavoratori si dovrebbero sobbarcare un carico di lavoro eccessivo, in ogni caso non in grado di soddisfare i servizi richiesti e non potendo mantenere l’efficienza e l’efficacia richiesta in questo particolare comparto socio – sanitario se pensiamo che per ogni operatore il carico di lavoro si tradurrebbe in assistenza di 1 ogni 20 utenti – degenti con patologie di varia natura e con le problematiche relative alle persone anziane”.

    “Questa manovra appare adottata – continua – senza consapevolezza di ciò che significa assistere una persona anziana e il più delle volte non autosufficiente. Ci siamo forse dimenticate in questa Calabria che le residenze sanitarie assistenziali sono presidi che offrono a soggetti non autosufficienti, anziani e non, con esiti stabilizzati di patologie, fisiche, psichiche, sensoriali o miste, non assistibili a domicilio, un medio livello di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa, accompagnata da un livello “alto” di tutela assistenziale ed alberghiera generica”.

    “Come Snalv siamo fortemente preoccupati di come questa Calabria – sottolinea Lento –  viene condotta nell’ambito del sistema sanitario che sempre più non si riesce ad assicurare il minimo essenziale per assistenza figuriamoci poi per la prevenzione”.

    “Le famiglie sono abbandonate a se stesse stressate dall’enorme disagio del lavoro che manca, del salario aggredito da tasse e imposte. Contestiamo come Snalv questa ennesima scelta irresponsabile, respingiamo sin da ora tutti i 499 tagli occupazionali annunciati nel settore, ciò non preoccupa solo il sindacato Snalv ma preoccupano soprattutto le famiglie dei lavoratori e degli assistiti”.

    “Per queste ragioni chiediamo un incontro urgente al Presidente della giunta regionale  Mario Oliverio e al commissario ad acta Massimo Scura. Vogliamo chiarezza su ciò che sta accadendo, quali gli obbiettivi prefissi e come poter recuperare i 499 posti di lavoro in procinto di licenziamento”.

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