Michelangelo Spataro replica su Psc

L’assessore alla pianificazione urbana fa maggiore chiarezza sulle strategie adottate

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    Parte integrante della nuova visione della città e degli strumenti per la sua realizzazione offerti dal PSC adottato è l’attività edilizia e di trasformazione del territorio in capo sia all’amministrazione sia agli operatori privati; non in modo vago e come petizione di principio, ma come strumento essenziale, attraverso le pratiche perequative, che intendono agire positivamente proprio sulla creazione di risorse per il rinnovo e la qualità della città, in termini di nuove dotazioni ed attrezzature di servizio, nuovi spazi collettivi e comunitari, nuove infrastrutture, nuova qualità dell’abitare. I documenti del PSC non lasciano dubbi sulla scelta di puntare in modo energico sulla riqualificazione urbana, obiettivo sollevato dall’articolo. Si rappresenta infatti che proprio l’accezione di aree di trasformazione urbana utilizzata dal PSC mette in campo essenzialmente parti del territorio comunale già urbanizzate e da trasformare e rinnovare radicalmente, comprimendo considerevolmente le porzioni di nuovo territorio da urbanizzare; tale strategia punta ad una razionalizzazione sul versante dell’utilizzo delle risorse economiche necessarie alla creazione di nuova città, evitando, in un periodo di scarsità delle stesse, la loro dispersione: si agisce sulle parti rilevanti (valutandone ovviamente la fattibilità) per l’interesse collettivo e delle qualità della struttura urbana cosentina. Compreso il Centro storico, il cui perimetro è ampliato dal PSC, che individua porzioni da tutelare anche nei tessuti urbani dei Borghi; entro il Centro storico la riqualificazione è incentivata proprio attraverso specifiche misure di perequazione, che conferiscono alle operazioni di rinnovo di porzioni dei tessuti edilizi premialità volumetriche da utilizzare entro gli ambiti di trasformazione di nuova definizione e o entro altri strumenti attuativi (Piani Attuativi Urbanistici) definibili dall’Amministrazione o dagli operatori privati. E’ una delle misure di una nuova attenzione che si ritiene fondamentale proprio per quella città antica che costituisce una importante frontiera per creare una nuova città. Questi punti, oltre a quelli che portano all’individuazione dei Paesaggi locali (schede contenute nel REU che delineano obiettivi ed azioni per la loro tutela e valorizzazione), si ritiene che siano inoltre di coerenza proprio con il Quadro Territoriale Regionale a valenza Paesaggistica (QTR/P, richiamato in articolo), con il quale il confronto è stato, come riscontrabile nelle scelte di PSC, serrato. In ordine al consumo di suolo, le scelte effettuate sono state coerentemente confermate a partire dal Documento preliminare, rispetto al quale il PSC adottato definisce il dettaglio operativo; un dettaglio operativo che fa dell’obiettivo “Consumo di suolo zero” non un astratto principio ma una pratica concreta. Il PSC nella sua elaborazione ha operato una selezione delle aree residue del PRG confermandone alcune, riducendone altre e operando in alcuni casi scelte più drastiche ma sempre coerenti con la strategia esposta; non ha quindi operato, come paventato dall’articolo per “….consumare quello che è rimasto come edificabile del precedente strumento urbanistico”, ma ha esercitato su questo scelte coerenti e conseguenti a valutazioni in ordine alla sua attuabilità, sia a fronte del quadro dei vincoli soprattutto di natura idrogeologica sia a fronte della sua coerenza nel rinnovato quadro della città e del suo territorio. Una coerenza che evidentemente agisce sull’equilibrio (in termini urbanistici) dell’insediamento e sulla valutazione delle sensibilità del territorio; un equilibrio che, è bene ricordarselo, contempla come essenziale anche il mantenimento e la valorizzazione della risorsa data dal suolo agricolo e dalla sua capacità produttiva; il PSC salvaguarda fortemente (entro la strategica di contenimento dell’urbanizzato cui si è fatto cenno) il territorio collinare e definisce un ambito per la nascita di un Parco agricolo urbano nella zona ovest del territorio. Dal punto di vista della strategia generale quanto esposto, e ovviamente in misura più complessa ed articolata contenuto nei documenti del PSC adottato, si ritiene non riducibile a “….. spostare volumi edificabili da alcune zone ad altre”; si tratta di scelte e strumenti che accompagnano e danno sostanza operativa al progetto complessivo al fine di aumentarne la fattibilità entro i termini consentiti dal quadro previsionale analizzato. Si richiama infine come, in termini di coerenza con le procedure che hanno portato alla formazione del PSC ed alla sua adozione, la Regione ha riscontrato, con sue note, sia gli esiti della Conferenza di pianificazione sia della procedura VAS; gli atti sono ovviamente disponibili.

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