Crati, urgono opere di prevenzione per evitare una catastrofe

Graziano: "Persi 1,2 milioni di euro per la messa in sicurezza. Il versante sud rischia una nuova inondazione"

Più informazioni su


    Sull’ultimo tratto del fiume Crati che volge verso la foce servono immediati e risolutivi interventi di canalizzazione dell’alveo e di messa in sicurezza degli argini, per evitare che alle prossime piene possano verificarsi danni ingenti e irrimediabili. L’esondazione del 2013, non del tutto straordinaria a causa dello stato precario delle rive fluviali, che inondò il parco di Sibari rischia di ripetersi, questa volta con danni ancora maggiori, sia sul piano sociale che economico. In quanto è a rischio l’intera area a sud del fiume dove insistono diversi insediamenti abitativi e dove sono presenti numerosi coltivazioni agrumicole da sempre fonte di reddito per centinaia di famiglie della Sibaritide. La Regione nel 2015 ha stanziato 1,2 milioni di euro per mettere in sicurezza il Crati, ma sono stati persi per la lentezza della politica. È quanto denuncia il segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Graziano, che in merito alle annose vicende ed esondazioni del fiume Crati, ha presentato una specifica interrogazione alla Giunta regionale per sapere quali iniziative intenda avviare al fine di effettuare una manutenzione lungo tutto il letto del fiume e mettere in sicurezza gli argini nei punti in cui è palese il pericolo di cedimenti, in particolare nella fascia golenale ricadente nel comune di Corigliano Calabro.

    Foto tratta dal web

    Più informazioni su