‘La ricandidatura di Oliverio, Renzi avrebbe dovuta farla nelle sedi opportune’

Enzo Damiano, componente dell’assemblea nazionale del Pd in rappresentanza del ministro Orlando. “A settembre presenteremo il Dems, un luogo di incontro e di confronto dove la partecipazione non si realizzerà a parole ma con i fatti”.

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    “Per cambiare registro c’è bisogno che la politica sia in grado di ascoltare le istanze che provengono dal tessuto sociale e soprattutto che torni ad essere al servizio dei cittadini mettendo in campo competenza, onestà e professionalità”. A parlare è Enzo Damiano, componente dell’assemblea nazionale del Pd ed esponente della minoranza guccioniana che fa capo al ministro Orlando. Enzo Damiano è stato intervistato da cosenzainforma.

     

    Nei giorni scorsi il segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi ha presentato il suo libro (Avanti) a Diamante, residenza di Ernesto Magorno, segretario regionale dem e uomo di Adamo ed Oliverio. Si può dire che questa scelta sia la conferma che “la squadra che perde non si cambia”?

     

    La scelta di Diamante come luogo per la presentazione del suo libro è un gesto di cortesia istituzionale tra il segretario nazionale del Pd  ed il segretario regionale… di certo non va dimenticata l’antica appartenenza di Magorno all’area Renzi, ma oltre a ciò non attribuirei a questo gesto altra valenza politica.

     

    Durante la sua visita in Calabria Renzi ha dichiarato che il governatore Oliverio dovrebbe avere gli stessi poteri che ha Vincenzo De Luca, governatore della Campania, in materia di sanità. Non solo ha spiegato che sarà ancora Oliverio a rappresentare il Pd alle prossime regionali. Insomma, l’ex presidente del Consiglio tiene molto a questa regione….

     

    Per quanto riguarda la questione sanità e commissariamento siamo lieti che il segretario nazionale del Pd si sia reso conto che Oliverio, tanto quanto De Luca, sia espressione del suo partito e che, pertanto, debba essere valutato con lo stesso metro di giudizio… certo dovremmo ricordarci che Matteo Renzi, pur essendo il leader del principale partito di governo attualmente non ricopre 

    la carica di presidente del Consiglio e, pertanto, pur essendo certi che la sua parola venga tenuta nella dovuta considerazione, sarebbe corretto che questi discorsi si facessero nelle sedi istituzionali preposte; e poi tra il dire ed il fare… Differentemente, per quanto riguarda la ricandidatura di Oliverio si tratta di una questione interna al partito ed in quanto tale andrà trattata al momento opportuno tenendo conto delle varie anime del Pd, di una coalizione di governo che va costruita e, soprattutto, ascoltando gli animi ed i giudizi dei calabresi. 

    Inoltre, sarebbe stato inopportuno se il segretario del Pd non si fosse pronunciato favorevolmente nei confronti di un presidente di Regione espressione del suo partito ma, forse, considerando che mancano 2 anni ancora alla chiamata alle urne per il rinnovo del consiglio e del presidente di giunta, alcuni discorsi risultano prematuri.

     

    Possibile che non si riesca a rompere il legame tra politica e malaffare? Tanto per citarne alcuni casi, il rinvio a giudizio di diversi consiglieri regionali per la presunta “rimborsopoli”. Poi la vicenda dell’ex assessore regionale Barbalace accusata di abuso d’ufficio in concorso e truffa aggravata per il conseguimento delle erogazioni pubbliche.

     

    Prima di esprimerci sui singoli casi dobbiamo lasciare che la magistratura segua il proprio iter nella speranza che tutta si risolva positivamente; che vi sia la necessità di aprire una discussione vera dentro il partito sul tema della legalità e dei soggetti chiamati a ricoprire cariche istituzionali a nome e per conto del Pd mi sembra, comunque, evidente.

     

     

     

    Lei è esponente della corrente piddina che fa riferimento a Carlo Guccione e componente dell’aerea di minoranza del ministro Orlando nell’assemblea nazionale dem. Nelle recenti primarie avete dato uno scossone ai renziani, il più clamoroso dei quali la sconfitta nella sua cittadina (Pedace) del segretario provinciale, Luigi Guglielmelli. Poi, a settembre presenterete una iniziativa che sta raccogliendo molti consensi. Ovvero il Dems. Può spiegare di cosa si tratta?

     

    Si tratta di un luogo di incontro e di confronto dove la partecipazione non si realizzerà a parole ma con i fatti. I cittadini sono stanchi dei litigi sterili tra maggioranza ed opposizione e di leggere sui giornali delle continue faide tra esponenti di questo o quel partito; differentemente gli elettori vorrebbero capire le differenti posizioni, le idee, le motivazioni di contrasto anche all’interno di uno stesso partito… ma soprattutto, i cittadini vogliono tornare ad essere protagonisti potendo

    esprimere le proprie idee e, perché no, anche il proprio dissenso. Ci vuole un luogo per fare ciò e DEMS sarà proprio questo con l’aspirazione che possa diventare il contenitore di un nuovo modo di fare politica dove il confronto con i corpi intermedi ed il tessuto sociale possa tornare ad essere il modus operandi.  La straordinaria partecipazione che si è registrata durante la presentazione di DEMS a Falerna il 26 luglio dimostra che il percorso intrapreso dal Ministro Orlando

    e dal consigliere Guccione è quello giusto.

     

     

    Lei, come abbiamo già spiegato, è un fedelissimo di Carlo Guccione. Il quale non è certo un pischello della politica calabrese. Guccione a parte, come si può attuare un cambiamento se alla guida del partito ci sono sempre i soliti noti?

     

    L’impegno di Carlo Guccione sul fronte di una politica più attenta alle esigenze di questa Calabria è evidente… Quello che manca è proprio questo tornare a dare voce alle necessità dei calabresi, dei tanti giovani senza lavoro, delle imprese in difficoltà, del comparto agricolo in sofferenza, del sistema sanitario quasi al collasso… Per cambiare registro c’è bisogno che la politica sia in grado di ascoltare le istanze che provengono dal tessuto sociale e soprattutto che torni ad essere al servizio dei cittadini mettendo in campo competenza, onestà e professionalità

     

    C’è la probabilità che da un momento all’altro si debba andare a votare. Possibile una sua candidatura?

     

    Quello che voglio è soltanto continuare a dare il mio contributo per il benessere di questa Regione anche alla luce di un’esperienza che si vede dai tanti capelli bianchi… forse qualcuno di troppo…

     

    di Astolfo Perrongelli

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