Corpo recuperato nelle acque antistanti Guardia Piemontese

AGGIORNAMENTO Prende piede l'ipotesi che si tratti del velista tedesco scomparso ma soltanto l'esame del Dna potrà dare una risposta certa

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    Il mare, nuovamente molto agitato, ha restituito nella tarda mattinata di oggi il corpo di un uomo, rinvenuto nelle acque antistanti il Lido Carnevale, a Guardia Piemontese, che potrebbe appartenere al velista tedesco sessantasettenne caduto in mare lo scorso 11 settembre nelle acque antistanti la costa di Cetraro, durante una nottata caratterizzata da mare in tempesta, forte vento e pioggia. Il corpo è stato avvistato intorno alle 12.30, come già sottolineato, mentre galleggiava in balia delle onde davanti alla nota struttura balneare della cittadina tirrenica. Pertanto, è stata subito allertata la Guardia costiera di Cetraro, che è immediatamente intervenuta, avvalendosi anche del supporto del Gruppo subacqueo di Paola, recuperando il corpo. Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri, i Vigili del Fuoco e il medico legale.

    Una volta recuperato il cadavere dell’uomo, irriconoscibile e in evidente stato di decomposizione, il medico legale, osservandone le condizioni , ha potuto appurare che lo stesso era da giorni in acqua, senza, però, poter fornire elementi utili per attribuirne l’identità al velista tedesco scomparso giorni fa. Il corpo era, infatti, nudo e senza segni evidenti di riconoscimento e, pertanto, al momento non è stato possibile dargli un nome, anche se in molti ritengono che esso appartenga proprio al velista tedesco disperso dopo l’incidente in mare avvenuto davanti la costa di Cetraro lo scorso 11 settembre. Come è noto, lo sfortunato velista è stato cercato in mare per ben cinque giorni, sia con motovedette della Guardia costiera, sia con elicotteri, della stessa Guardia costiera, prima, e della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza poi, senza, purtroppo, esito. Le ricerche erano poi state sospese venerdì scorso, a seguito della decisione della Direzione Marittima di Reggio Calabria, mentre è, comunque, andata avanti la normale attività di controllo e pattugliamento delle acque, grazie all’opera di una motovedetta della Guardia costiera di Cetraro. Dopo il recupero avvenuto ieri, il corpo è stato trasportato nell’obitorio di un ospedale della costa tirrenica cosentina, dove si trova tuttora, a disposizione dell’autorità giudiziaria, che dovrà ora provvedere a tutte le procedure necessarie per accertarne l’identità, soprattutto attraverso l’esame del Dna. Solo l’esame del Dna, infatti, potrà dire se il cadavere appartiene effettivamente al velista tedesco sessantasettenne, mettendo così fine all’angoscia in cui vivono dal giorno della sua scomparsa i suoi familiari, i quali, solo dopo i dovuti accertamenti, potranno finalmente avere un corpo da riportare in patria. Il figlio dello sfortunato turista, giunto a Cetraro subito dopo la tragedia, è rimasto nella cittadina per qualche giorno, ospite di una struttura alberghiera ubicata nei pressi della struttura portuale cetrarese, con la speranza che potesse finalmente arrivare la notizia del ritrovamento, ma è poi ripartito, senza avere notizie.

    Quella che per suo padre e un suo amico (che, come è noto, si è salvato) doveva essere una piacevole vacanza in barca a vela, si è, dunque, trasformata in tragedia. Come si ricorderà, infatti, intorno alle 22,30 di lunedì 11 settembre, alcune persone di Cetraro avevano avvistato al largo delle coste cetraresi, nei pressi del Rione Casermette, la loro imbarcazione, subito apparsa in evidente difficoltà e in balie delle onde. L’equipaggio cercava, infatti, in tutti i modi di trovare un approdo sicuro, dirigendosi verso il porto cetrarese. Ma le condizioni del mare erano davvero proibitive (forza 7-8 e vento sui 60 nodi) e la cosa è praticamente risultata impossibile.

    Le persone che hanno avvistato la barca hanno subito allertato la Guardia costiera di Cetraro, i cui uomini, agli ordini del Tenente di vascello Gabriele Cimoli, comandante dell’Ufficio circondariale marittimo della cittadina tirrenica, si sono immediatamente attivati per mettere in salvo le persone a bordo dell’imbarcazione, due uomini, appunto, di nazionalità tedesca. Il Tenente Cimoli ha poi reso noto che il suo comando era, in realtà, già stato allertato dalla Centrale operativa di Roma, che, intorno alle 22,30, aveva, a sua volta, ricevuto una richiesta di aiuto tramite EPIRB (Emergency position indicating radio beacon, vale a dire “Trasmettitore radio indicante la posizione d’emergenza”). Pertanto, coordinate dalla Direzione marittima di Reggio Calabria, sono subito iniziate le operazioni di soccorso e di recupero. Una volta raggiunta la barca, gli uomini della Guardia costiera hanno, però, individuato a bordo solo un uomo, mentre l’altro era, purtroppo, già stato travolto dalle onde e risultava, quindi, disperso. L’uomo soccorso, N. W. , un tedesco di 63 anni, è stato recuperato dagli uomini della Guardia costiera e immediatamente trasportato presso il Pronto soccorso dell’Ospedale cittadino, dove gli operatori sanitari gli hanno riscontrato una ferita lacero-contusa alla testa, per fortuna non grave, ed escoriazioni varie alle braccia e alle gambe. Non avendo particolari problemi, l’uomo è stato subito dimesso e affidato agli stessi uomini della Guardia costiera, tornando subito in patria, accompagnato da alcuni familiari giunti a Cetraro non appena appresa la notizia della disgrazia. La barca a vela su cui viaggiavano, in balia del mare in tempesta, si è, invece, infranta sugli scogli intorno alle 24,30, nei pressi del vecchio campo sportivo di Cetraro, dove si trova tuttora, in attesa di essere recuperata con appositi mezzi di sollevamento.

    Clelia Rovale

     

    (Foto del ritrovamento )

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