Malasanità. Sergio del Giudice: ‘Io? Speriamo che me la cavo…’

“Per una presunta grave omissione diagnostica ho rischiato di morire”


Sergio Del Giudice, mentre ci racconta la sua disavventura è emozionato e molto provato.  Sta cercando di sconfiggere il cancro.

A fine novembre 2014 la mia voce si abbassò di colpo, il timbro vocale svanì, senza lasciarmi scampo – racconta. Prima la paura, poi le visite presso uno studio privato di un ex primario ospedaliero. Il tempo di qualche controllo, l’attesa del referto medico e le rassicurazioni dello specialista che aveva diagnosticato una paralisi della corda vocale e una faringite. E fu così che iniziò il mio calvario. Ho cominciato il trattamento logopedico senza alcun miglioramento e con disturbi mai affievoliti abbattendomi psicologicamente e fisicamente. Un giorno, a marzo 2016 dopo due anni vissuti con tanti punti interrogativi, decisi istintivamente di rivolgermi ad un altro specialista. Andai a Napoli, all’ospedale universitario, feci tutta una serie di esami ed il responso fu ‘drammatico’. Mi diagnosticarono un tumore infiltrante (G3), penultimo stadio. Mi crollò il mondo addosso ed in poco tempo, neppure un mese, subii diversi interventi nella speranza di salvare il salvabile. Le operazioni andarono bene, e subito dopo iniziai la radioterapia, le Pet Tc e quelle total body, oltre ad innumerevoli visite specialistiche. La mia vita è cambiata, in così poco tempo”.

Sergio è un fiume in piena. Oltre alla sua edicola, bar e ristorantino tipico, in questi mesi non ha mai abbandonato la sua passione per la politica. Prima eletto consigliere comunale con l’attuale sindaco Mario Occhiuto. Poi, tra i primi eletti, seppure in minoranza, anche alla Provincia con Franco Iacucci. Infine eletto membro nazionale dell’Anci.

“Queste passioni ma anche la mia famiglia e la mia fede oggi mi hanno risollevato – aggiunge lui. Ho deciso però di continuare la mia doppia battaglia: quella medica, con altre chemio programmate perchè il tumore alla laringe ha fatto formare due metastasi ad un polmone e quella legale. Con il mio avvocato ed amico Federico Jorio, abbiamo intrapreso un’azione nei confronti dello specialista che sbagliò clamorosamente la diagnosi per ben due volte. Per fortuna non ci sono solo cattivi medici, esistono, anche persone preparate che possono salvare vite umane”.

“Cancro” è una parola che solo a pronunciarla fa paura. Oggi però grazie ai progressi della ricerca sono stati raggiunti dei traguardi molto importanti per la lotta ai tumori. Alla domanda “come si ricomincia”, Sergio ha risposto: “Io? Speriamo che me la cavo”.

E ce la farà perché è un uomo forte e positivo!